«Pronti a un'azione legale» Pendolari sul piede di guerra
Volantini di protesta sui convogli della Bergamo-Milano, raccolta firme per chiedere attenzione a Regione Lombardia, Trenitalia, Comuni, Province, e infine una possibile azione legale. Sono le decisioni assunte nella serata di venerdì dai comitati pendolari di Bergamo e della Bassa, riuniti nella sala del dopolavoro ferroviario della stazione di Bergamo. Nella riunione operativa una cinquantina di pendolari hanno ragionato sulle iniziative da portare avanti per far sentire la voce di chi tutti i giorni fa i conti con un orario inaccettabile e un servizio scadente. Per arrivare in tempi brevi ad un risultato concreto si è deciso di partire con gradualità, raccogliendo innanzitutto l'esasperazione e la prostrazione di più pendolari possibile, per poi portare avanti proposte costruttive che vadano a coinvolgere anche i comitati dei pendolari di altre città come Milano e Brescia. In più, per le prossime settimane è già stato contattato un legale che aiuti a formulare un'eventuale causa nei confronti di Trenitalia, che vada (sulla scia di quanto avvenuto a Piacenza, dove un giudice di pace ha riconosciuto a un viaggiatore il «danno essitenziale») a stimare i danni che studenti e lavoratori subiscono tutti i giorni per colpa di disservizi e ritardi che si verificano sui convogli. Fra i pendolari intervenuti alla riunione non è comunque mancato chi ha chiaramente manifestato di non credere più nei tavoli di confronto ma solo ad azioni di forza concrete: fra le iniziative eclatanti di cui si è parlato e che potrebbero essere portate avanti in futuro se la situazione dei treni non dovesse proprio cambiare, si è ragionato sulla possibilità di indire un vero e proprio «sciopero del biglietto e dell'abbonamento», di occupare i binari della Freccia Rossa , o addirittura di bloccare i treni con il freno a mano. Per far sentire la loro voce i pendolari si sono trovati d'accordo all'unanimità sul fatto che deve crescere l'appoggio dei politici locali e il consenso della gente nei confronti di chi ha il diritto di viaggiare su treni puliti, puntuali e confortevoli. A questo proposito un pendolare di Carnate ha però ribadito la difficoltà nell'ottenere il consenso e la partecipazione della gente: «Anche i pendolari stessi, che cerchiamo di coinvolgere con volantini, mailing list, e messaggi di tutti i tipi su diverse tratte della Lombardia devono sentirsi parte integrante di questa lotta contro gli orari nuovi e tutte le inefficienze. Purtroppo, a volte, si tirano indietro. Sono troppo scoraggiati, e non credono nelle azioni che si possono portare avanti per cambiare le cose. Non c'è dubbio, in questo momento difficile c'è davvero bisogno del contributo di tutti. Nessuno escluso». «La riunione operativa è stata un'occasione preziosa per prendere alcune decisioni importanti – spiega Francesco Graziano del Comitato Pendolari Bergamaschi –. Nel voler far valere le nostre ragioni siamo molto compatti. L'obiettivo futuro è proprio quello di sollecitare il Pirellone a farsi sentire con Trenitalia per imporre a giugno (mese nel quale dovrebbe attivarsi l'orario estivo ndr) i miglioramenti ed i servizi aggiuntivi di cui assolutamente hanno bisogno tutti i pendolari bergamaschi». Tra questi ci dovrebbe essere il prolungamento delle linee S fino a Treviglio con un corsa ogni 30 minuti per tutta la giornata e ogni 15 nell'ora di punta. Il che comporterebbe un risparmio di 10-15 minuti per i treni da Bergamo, che salteranno le fermate da Treviglio a Milano, e l'attivazione di un servizio cadenzato tra Bergamo e Treviglio, con conseguente apertura delle nuove fermate di Stezzano, Levate ed Arcene.