Cadavere a Vaprio d’Adda Si indaga tra i conoscenti
I carabinieri stanno indagando tra le conoscenze di Adil El Wardi, il marocchino di 27 anni, pluripregiudicato, trovato morto venerdì 16 gennaio nei pressi del fiume, a pochi passi dal ponte che collega Vaprio a Canonica d’Adda. La prossima settimana è in programma l’autopsia all’Istituto di medicina legale di Milano, un tassello molto importante per capire come l’extracomunitario è stato ucciso.È infatti ancora giallo sulla morte del giovane, già noto ai carabinieri per spaccio di droga. Le cause del decesso sono infatti ancora da chiarire: aveva un taglio e un buco a un polpaccio, ma a un primo esame non sono state trovate sul corpo ferite tali da provocare un decesso. Gli inquirenti al momento non possono scartare alcuna ipotesi, dall’omicidio alla morte per ragioni diverse. Quel che è certo, comunque, è che il giovane marocchino è stato abbandonato cadavere (o ancora agonizzante) da qualcuno e gettato senza vestiti a due passi dalla strada.IL RITROVAMENTO DEL CORPOIl corpo di Adil El Wardi è stato trovato verso le 6,45 da un residente della zona che si stava recando al lavoro e ha dato l’allarme. Il cadavere aveva addosso solo le mutande e, accanto, c’era un lenzuolo bianco, che tuttavia non lo copriva. Il medico legale ha giudicato il giovane morto da poco e ha trovato soltanto un taglio al polpaccio sinistro e un piccolo buco, sempre al polpaccio, provocato ipoteticamente da un oggetto appuntito. Nessuna ferita tale da provocare il decesso è stata trovata a un primo esame. Sul posto sono intervenuti in un primo momento i carabinieri della compagnia di Vimercate e del nucleo operativo di Monza, che grazie alle impronte sono riusciti a identificare in breve tempo il morto: Adil El Wardi, 27 anni, di Ciserano.IL GIALLO DELLA LITEBen presto gli inquirenti hanno aggiunto un tassello all’intricata vicenda. Poco prima dell’orario di ritrovamento del cadavere a Vaprio, infatti, i carabinieri della compagnia di Treviglio erano dovuti intervenire a seguito della segnalazione di una lite fra marocchini in un’abitazione a Zingonia, in Comune di Ciserano, nel condominio «Anna 3» di via Bologna, al civico 2, già teatro di blitz dell’Arma contro clandestini e spacciatori. Giunti sul posto, i militari non hanno trovato i contendenti, ma una volta individuato l’appartamento dove presumibilmente si era verificata la lite, al sesto piano del palazzo, hanno deciso di entrare: non hanno trovato nessuno, ma il pavimento dell’ingresso era imbrattato di sangue. Altro sangue è stato trovato inoltre negli altri locali dell’abitazione. I militari hanno appurato che in quella casa, al sesto piano del condominio «Anna 3», abitava un certo Adil El Wardi. Poco dopo, la notizia del ritrovamento di un cadavere a Vaprio d’Adda: il cadavere di un marocchino con lo stesso nome. L’abitazione è stata così passata al setaccio dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Bergamo. Campioni di sangue e impronte sono stati prelevati e saranno analizzati.LA PISTA DELLA DROGAIl cadavere è stato portato all’istituto di medicina legale di Milano, dove al più presto sarà eseguita l’autopsia. I carabinieri nel frattempo stanno indagando senza sosta per cercare di ricostruire le ultime ore di vita del marocchino e per stringere il cerchio attorno a chi abbia partecipato alla lite nell’appartamento del condominio «Anna 3» di Zingonia. Adil El Wardi era stato arrestato per spaccio dai carabinieri di Treviglio a giugno ed era rimasto fino a Natale ai domiciliari. Le indagini sulla sua morte si stanno concentrando nell’ambiente dello spaccio. L’ipotesi è che il marocchino sia stato protagonista della violenta lite nell’appartamento, e che sia rimasto quantomeno ferito. Poi il decesso (per cause ancora da accertare) e l’abbandono del cadavere nei pressi del ponte tra Vaprio e Canonica.NELLO STESSO CONDOMINIO ARRESTATO UN MAROCCHINO PER DROGACaso vuole che per droga e nello stesso condominio «Anna 3» nella giornata di venerdì 16 è stato arrestato un altro marocchino. I carabinieri di Treviglio sapevano della sua attività di spaccio e nel suo appartamento hanno trovato sei dosi di cocaina e 2.400 euro in contanti, presumibilmente frutto dello spaccio. Il denaro era nascosto nell’abitazione, addirittura all’interno della carrozzina del figlio piccolo dell’immigrato che risulta clandestino. Requisiti anche dieci cellulari e oggetti preziosi che i clienti dell’immigrato avrebbero dato in pegno all’uomo in cambio della droga. Il marocchino è stato trasferito al carcere di via Gleno.Brasile: bergamasco ucciso dal fidanzatino della figlia 14enne(17/01/2008)