Cronaca
Giovedì 24 Ottobre 2013
Una coetanea della ragazza molestata
Perchè non è stata chiamata la polizia?
Una coetanea della ragazza molestata in treno ha scritto una lettera aperta a Trenord e l'ha inviata pure alla nostra redazione. Si chiede perché in casi come questo non sia stato sollecitato l'intervento della polizia ferroviara: si deve forse attendere un accoltellamento?
«Ho scritto questa lettera aperta a Trenord dopo i fatti avvenuti sul treno regionale delle 14.10 del 21/10 ai danni di una ragazza di 23 anni. Dato che sono una sua coetanea e ho usufruito del servizio ferroviario regionale per tre anni, voglio esprimere il mio rammarico e condividere questo scritto con voi».
«Spettabile Trenord, scrivo per una richiesta di informazioni riguardante l'avvenimento del 21/10/2013 sulla tratta Milano Centrale Bergamo, regionale numero 2623 delle ore 14,10. Non mi è chiaro il motivo per cui la Vostra azienda non si curi del fatto che sulle Vostre carrozze accadano atti molesti, osceni, irrispettosi ed incivili».
«La tratta Bergamo-Milano è prevalentemente utilizzata da pendolari, studenti e lavoratori, che gradirebbero raggiungere la città in cui svolgono le loro attività senza contrarre malattie infettive, ibernare di inverno ed evaporare d'estate, ustionarsi dato il cattivo stato delle tendine parasole, trovare escrementi umani tra i sedili, magari utilizzando le toilette in caso di bisogno. Non si sta chiedendo il lusso, si stanno chiedendo servizi adeguati ad un viaggio in treno; ma forse la nostra concezione di normalità è distorta».
«Veniamo all'episodio di aggressione pubblicato su L'Eco di Bergamo del 22/10/13 - leggi qui - e alla vostra risposta - leggi qui -. Spiegatemi, se in caso di molestie da parte di ubriachi a una cliente, donna di giovane età, non è necessario l'intervento della Polizia ferroviaria, mi chiedo, quando pensate sia necessario?».
«Forse quando i vostri clienti verranno accoltellati sul treno di ritorno delle 21.10? Oppure, quando un cittadino sale sul treno con titolo di viaggio non obliterato e, dopo aver passato 20 minuti alla ricerca del controllore, si siede e viene multato per possesso di titolo di viaggio irregolare perché, dopotutto, la legge è uguale per tutti».
«Mi sfugge il motivo per cui su tutte le tratte che coprono i 60km tra Bergamo e Milano viaggino personaggi senza fissa dimora che chiedono qualche moneta ai passeggeri, ovviamente senza regolare titolo di viaggio, e che non hanno nemmeno bisogno di giocare a nascondino con il controllore dato che costui il 70% delle volte non svolge servizio di controlleria (e manco si vede)».
«Il Vostro capotreno consiglia alla ragazza di tacere su un fatto di tale gravità mentre la Vostra azienda esprime solidarietà, ringrazia i passeggeri intervenuti e si scusa per il disagio. Qualcosa non torna. Mi chiedo, inoltre, quali provvedimenti pensiate di prendere per evitare che episodi similari si ripetano».
Lettera firmata
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