Paesi «sismici» nella Bassa
Sotto la lente i nuovi edifici
La parola d'ordine, in queste terre (per ora) caratterizzate da un rischio sismico 2 su una scala di 4, è: occhio alle costruzioni, che devono rispettare i necessari criteri di prevenzione. L'ultima scossa di forte rilevanza, da queste parti, risale al 1802.
La parola d'ordine, in queste terre (per ora) caratterizzate da un rischio sismico 2 su una scala di 4, è: occhio alle costruzioni, che devono rispettare i necessari criteri di prevenzione. L'ultima scossa di forte rilevanza, da queste parti, risale al 1802.
Ed è soprattutto sulla scorta di quell'evento che Calcio, Pumenengo, Fontanella e Torre Pallavicina sono gli unici 4 paesi (circa 12 mila abitanti in tutto) della nostra provincia a registrare un rischio «medio» (le altre realtà orobiche si dividono tra le fasce 3 e 4, le più basse).
Questi Comuni sono ora teatro della maxi esercitazione interprovinciale di Protezione civile, che serve proprio a testare e migliorare l'approccio organizzativo di fronte a un'emergenza-terremoto che, dicono in coro i sindaci, si spera naturalmente non arrivi mai.
E se il test è stato senza dubbio importante, nel quotidiano l'attenzione, in queste zone, va soprattutto alla qualità antisismica delle costruzioni. Per monitorarla esiste un'apposita commissione provinciale: include un ingegnere strutturista, un architetto e un geologo, ed è presieduta da Claudio Merati, dirigente della Sede territoriale (Ster) della Regione.
«La commissione richiede periodicamente a questi quattro Comuni le pratiche su cementi armati o acciai di tutti i nuovi edifici che vengono realizzati - spiega Merati - e su questi si effettuano delle verifiche. Il controllo scatta su tutti gli edifici pubblici (si va dalle scuole ai cimiteri, fino alle cabine Enel, per fare qualche esempio), mentre in quelli privati andiamo a campione con percentuali alte, ne vediamo quasi la metà».
Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di domenica 20 ottobre
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