Giordano Beretta, responsabile dell'Oncologia medica dell'ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo, è stato eletto nel Consiglio Direttivo nazionale dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). La nomina è avvenuta durante il XV Congresso Nazionale della Società Scientifica che si è chiuso ieri Milano, con la partecipazione di oltre 3.000 specialisti da tutta Italia. Carmine Pinto (Bologna) è il Presidente eletto e Stefania Gori (Verona) il Segretario. Ai vertici nazionali rimane ancora per due anni Stefano Cascinu (Ancona).
«Sono davvero felice e onorato che i soci mi abbiano concesso la loro fiducia e sono pronto a iniziare la mia avventura nel Consiglio Direttivo AIOM dopo aver ricoperto per quattro anni il ruolo di coordinatore regionale AIOM Lombardia – ha commentato il dott. Beretta –. Tra i punti più importanti che vorrei contribuire a realizzare con la mia candidatura rientra l'effettiva realizzazione delle Reti Oncologiche che, pur dichiarate sulla carta in alcune Regioni, non sono ancora completamente attive. Questi network sono indispensabili per fornire al paziente, indipendentemente dal domicilio, la migliore assistenza e il minimo disagio nei trasferimenti. Un altro punto fondamentale è rappresentato dal ruolo educazionale dell'AIOM, sia rispetto ai propri soci, in particolare ai giovani oncologi, che nei confronti dei cittadini promuovendo campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita corretti».
Ogni anno si registrano 366.000 nuovi casi in Italia (circa 47mila in Lombardia) e quasi tre milioni di persone vivono con questa malattia. L'AIOM è la più importante e rappresentativa Società Scientifica dell'oncologia italiana, che raggruppa oltre il 95% dei medici di questa disciplina. Durante il XV Congresso Nazionale di Milano è stato nominato tutto il nuovo Direttivo, in carica fino al 2015 e composto, oltre che dal dott. Giordano Beretta, da: Massimo di Maio, Saverio Cinieri, Lucia Del Mastro, Giuseppe Altavilla, Pierosandro Tagliaferri, Giuseppe Tonini, Rita Rosa Silva. «Sono certo – ha concluso il dott. Beretta – che saremo in grado di tener fede alle alte aspettative che l'oncologia italiana si è guadagnata in questi anni».
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