Influenza, gli obiettivi dell'OMS e i dati bergamaschi

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica quale obiettivo primario della vaccinazione antinfluenzale la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza e la riduzione della mortalità prematura in gruppi ad aumentato rischio di malattia grave.

La vaccinazione antinfluenzale rappresenta un mezzo efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze. In presenza di una buona corrispondenza fra la composizione del vaccino e i virus influenzali circolanti, l'efficacia stimata, in adulti sani, varia dal 70 al 90%; nei bambini e ragazzi fino a 16 anni è stimata un'efficacia pari al 60-70%. Negli anziani e nei soggetti con condizioni di rischio che vivono in comunità, l'efficacia sul campo stimata della vaccinazione varia dal 23 al 75%.

L'Organizzazione mondiale della sanità evidenzia che i soggetti anziani (≥ 65 anni ) hanno il più alto rischio di mortalità da influenza, e la vaccinazione degli anziani è sempre stata l'obiettivo principale di politica vaccinale. Gli anziani continuano ad essere un importante target per la vaccinazione: anche se sempre più prove dimostrano che i vaccini antinfluenzali disponibili sono meno efficaci in questa popolazione rispetto al giovani adulti, la vaccinazione è ancora il più efficace strumento di salute pubblica attualmente disponibile per proteggere gli anziani contro l'influenza.

Sebbene la vaccinazione antinfluenzale mira soprattutto a tutelare i gruppi più vulnerabili nei confronti di complicanze della malattia e morte, l'influenza provoca morbilità notevoli in tutto il mondo anche oltre questi gruppi e, pertanto, rappresenta un problema di salute pubblica con significative implicazioni socioeconomiche.

A livello internazionale i vaccini disponibili per il controllo dell'influenza sono sicuri ed efficaci, e le singole decisioni nazionali sull'uso dei vaccini influenzali saranno determinate da capacità nazionali e risorse disponibili, in base alla complessiva situazione epidemiologica e alle specifiche informazioni sui gruppi a rischio e carico di malattia.

Sempre l'OMS rileva che nei soggetti immuno compromessi si ha una risposta immunologia moderata alla vaccinazione, per cui l'uso di vaccini potenziati può rivelarsi benefica in questi individui, come dimostrato in diversi studi. L'Asl di Bergamo, considerate le raccomandazioni dell'OMS, ha adottato la strategia di vaccinare i soggetti più a rischio (immuno compromessi, con tumori o pluri patologie croniche, ecc.) con vaccini potenziati (virosomale, intradermico), e di vaccinare il maggior numero possibile di soggetti anziani e appartenenti alle categorie a rischio, come individuate dalla circolare regionale, per diminuire la circolazione della malattia e la relativa morbilità.

Tale strategia, adottata ormai da oltre 10 anni, ha permesso la diminuzione, nella nostra Provincia, dei ricoveri per sindromi influenzali e delle patologie correlate.

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