Cronaca
Sabato 12 Ottobre 2013
Convegno sull'artrite reumatoide
«Diagnosi precoce per bloccarla»
Una patologia che solo nella provincia di Bergamo colpisce oltre 5mila persone, una malattia infiammatoria cronica che aggredisce le articolazioni inducendone progressivamente la deformazione. Ma l'artrite reumatoide è una malattia curabile.
Una patologia che solo nella provincia di Bergamo colpisce oltre 5mila persone, una malattia infiammatoria cronica che aggredisce le articolazioni inducendone progressivamente la deformazione. L'artrite reumatoide, se non adeguatamente trattata, determina la perdita di autonomia del paziente e, secondariamente, costi sociali e sanitari elevati.
La medicina è in grado di affrontare tale patologia grazie a strumenti capaci di consentire una diagnosi precoce e a nuovi farmaci che possono modificare radicalmente la storia naturale di tale malattia a genesi autoimmune.
Di questo si è parlato nel corso del convegno «Artrite reumatoide, una malattia curabile. Dalla diagnosi precoce ai nuovi orientamenti terapeutici» che si è svolto sabato 12 ottobre al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo.
Obiettivi dell'incontro, giunto alla decima edizione, sono la diffusione della conoscenza dell'artrite reumatoide, la valutazione dell'impatto sulla qualità di vita dei pazienti, lo stimolo a una diagnosi precoce e a una ottimizzazione delle risorse disponibili.
«L'artrite reumatoide - spiega Massimiliano Limonta, direttore dell'Unità di Reumatologia dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo - è una malattia infiammatoria cronica delle articolazioni a tendenza erosiva e anchilosante. Colpisce circa lo 0,5% della popolazione, soprattutto il genere femminile nella fascia d'età tra i 25 e i 40 anni».
«Nel corso di questo convegno abbiamo discusso delle manifestazioni cliniche e delle indagini di laboratorio e strumentali che consentono di arrivare ad una diagnosi precoce, fondamentale per un trattamento adeguato della patologia artritica».
Ruolo determinante è anche quello dei medici di famiglia che per primi devono saper riconoscere i sintomi per poter indirizzare il paziente allo specialista che a sua volta dovrà confermare la diagnosi e stabilire il programma terapeutico più adeguato.
Sono disponibili, infatti, farmaci anche di nuova generazione in grado di arrestare l'artrite reumatoide: «Sono i cosiddetti biologici - chiude Limonta - o meglio, modificatori della risposta biologica. Vengono prescritti e somministrati solamente nei centri di riferimento ospedalieri e che consentono di curare quella parte di pazienti che non risponde ai farmaci tradizionali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA