Cronaca / Hinterland
Giovedì 10 Ottobre 2013
Aperto il centro di ipovisione
Ad Azzano una nuova eccellenza
È stato inaugurato nel pomeriggio di giovedì 10 ottobre nei nuovi locali attigui alla Rsa di Azzano San Paolo il Centro di ipovisione e riabilitazione visiva dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII.
È stato inaugurato nel pomeriggio di giovedì 10 ottobre nei nuovi locali attigui alla Rsa di Azzano San Paolo il Centro di ipovisione e riabilitazione visiva dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII.
La struttura bergamasca è centro di riferimento regionale per gli ipovedenti di tutte le età, a favore dei quali offre interventi sanitari di prevenzione, diagnosi clinico-funzionale e riabilitazione visiva con progetti personalizzati, orientati a mantenere e potenziare il residuo visivo.
L'assessore alla Salute e vicepresidente di Regione Lombardia, presente alla cerimonia, ha parlato di eccellenza da condividere. Operativo dall'estate, il centro può contare su una strumentazione d'avanguardia sia per quanto riguarda la diagnostica sia per la riabilitazione visiva, e di spazi più ampi rispetto alla precedente sede di Largo Barozzi. Il Centro è privo di barriere architettoniche ed è posto al piano terra dello stabile che ospita anche la RSA del Comune di Azzano. «Il Comune di Azzano San Paolo è orgoglioso di ospitare sul suo territorio e nei suoi locali il Centro di ipovisione e riabilitazione visiva dell'Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII – ha commentato Simona Pergreffi, sindaco del comune di Azzano San Paolo -. Un Centro di eccellenza che nasce all'interno di una struttura, la RSA San Paolo, in modo tale da creare una rete di servizi alla persona che possa diventare riferimento ed esempio per tutto il territorio provinciale e regionale. Un esempio concreto di buona integrazione tra sociale e sanitario».
«Vorrei ringraziare tutti coloro i quali hanno reso possibile la realizzazione di questa struttura – ha commentato Carlo Nicora, direttore generale dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo -. In particolare il Comune di Azzano San Paolo, i tanti benefattori e sostenitori del nostro ospedale, i tecnici che hanno seguito i lavori e gli operatori che ogni giorno lavorano per garantire servizi essenziali a grandi e piccini affinchè nonostante la disabilità mantengano la loro autonomia e un buon livello di integrazione sociale, familiare e lavorativa. Grazie a loro il Centro di ipovisione di Bergamo è oggi una risposta concreta in termini di spazi, struttura, strumenti, figure professionali e metodologie alle effettive necessità del paziente ipovedente durante l'età evolutiva, adulta e anziana».
Tra le peculiarità del Centro di Ipovisione dell'Ospedale di Bergamo c'è infatti la possibilità di accogliere sia i bambini con gravi patologie oculari congenite - che riducono le loro esperienze di vita e lo sviluppo psico-motorio, la capacità di orientamento e le abilità pratiche, interferendo con lo sviluppo emotivo e relazionale -, sia gli adulti con deficit visivi acquisiti che impediscono loro di leggere, svolgere le attività quotidiane, di lavorare e di muoversi in autonomia.
«Il Centro di ipovisione completa l'offerta dell'Unità di Oculista dell'Ospedale di Bergamo prendendosi cura dei pazienti in un ambiente familiare, privo di barriere e dotato di una collocazione decentrata, ma molto comoda da raggiungere – ha spiegato Miroslav Kacerik, direttore dell'Unità di Oculistica dell'Ospedale di Bergamo -. Se i servizi erogati in ospedale sono infatti orientati più verso la cura delle urgenze e di casi molti complessi con tecniche di avanguardia, il Centro di ipovisione storicamente trova la propria vocazione nell'accompagnare chi ha deficit visivi non recuperabili chirurgicamente lungo un percorso riabilitativo costante e regolare, che crea una dimensione molto diversa dall'acuzia gestita nel contesto ospedaliero ma altrettanto centrale nella lotta ad una disabilità potenzialmente capace di condizionare ogni attimo della vita. Il risultato è che l'unità di Oculistica dell'Ospedale di Bergamo è oggi un polo di riferimento chirurgico e ambulatoriale sia per i pazienti sia per i colleghi oculisti delle strutture vicini che inviano a noi i loro casi più complessi».
I non vedenti in Italia sono oltre 362 mila con più di un milione di ipovedenti. L'ipovisione in particolare rappresenta una nuova emergenza socio-sanitaria: in Italia interessa cinque persone ogni mille abitanti con un incremento annuale del 12% e cambia la vita ad oltre 50.000 persone ogni anno. Secondo uno studio condotto da Deloitte Access Economics, un gruppo indipendente che si occupa di economia sanitaria, i costi della cecità nel nostro Paese si aggirano attorno ai 2 miliardi di euro, di cui il 68% destinati all'assistenza ai non vedenti. Secondo tale studio il mix di diagnosi precoce, prevenzione e trattamento appropriato soprattutto con una presa in carico riabilitativa personalizzata, potrebbe ridurre enormemente gli oneri legati a queste patologie, sia per i pazienti che per chi presta assistenza.
«Prevenire la cecità è un dovere sociale ed è un investimento per i sistemi sanitari – ha spiegato Flavia Fabiani, oculista responsabile del Centro di ipovisione e riabilitazione dell'Ospedale di Bergamo -. Il nostro progetto è nato nel 2001 su indicazione regionale con l'obiettivo di promuovere il diritto delle persone disabili visive ad una salute intesa nella sua globalità: Un impegno sempre più crescente ad accompagnare chi vive nel disagio psicofisico e sensoriale cercando di offrire un servizio qualificato e insegnando loro ad affrontare con fiducia la patologia. Questo centro è stato realizzato per loro, con l'augurio che possa essere sempre più un punto di riferimento clinico dove potersi sentire accolti, ascoltati e aiutati».
Presente anche Giambattista Flaccadori, Presidente provinciale Unione italiana ciechi e ipovedenti, che ha sottolineato come «in questo centro si lavora con passione e vero amore verso il prossimo. Grazie all'équipe, grazie al Sindaco di Azzano San Paolo e grazie a Regione Lombardia, che hanno compreso il senso di questa struttura di riabilitazione, che mette al centro la persona, verso la quale tutti i servizi devono convergere». «Mi rallegro per l'inaugurazione della nuova sede del Centro di Ipovisione anzitutto perché sono bergamasca e quindi orgogliosa delle eccellenze in campo medico della mia terra – ha commentato Claudia Maria Terzi, Assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia -. Oltre a questo, tuttavia, negli anni da sindaco di Dalmine ho potuto godere dell'amicizia e della collaborazione dei professionisti e dei volontari del Centro, che hanno diffuso sul territorio la cultura del «diritto a vedere. Sono persone straordinarie, che testimoniano che spesso il proprio lavoro può diventare una passione: è possibile metterci di più».
Nel concludere la cerimonia l'assessore Mario Mantovani ha dichiarato di essere «molto felice di inaugurare un centro di eccellenza come questo, nella Giornata mondiale della vista. Non vedere genera solitudine e mina l'autonomia in ogni fase della vita. L'impegno di Regione Lombardia è di dare un segnale forte di presenza e vicinanza a chi convive con un disagio, a partire dalle 800 persone che il Centro di ipovisione di Bergamo ha in carico, tra cui molti bambini, che vengono seguiti con professionalità e passione e utilizzando attrezzature all'avanguardia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA