«Don Sergio nel cuore»
Il saluto degli ultrà a Redona

«Don Sergio nel cuore». È la frase, dipinta in blu dagli ultrà atalantini sulla facciata della casa civica di Redona, che esprime i sentimenti di tutti verso il parroco monsignor Sergio Colombo, morto nelle prime ore di giovedì 10 ottobre.

«Don Sergio nel cuore». È la frase, dipinta in blu dagli ultrà atalantini sulla facciata della casa civica di Redona, che esprime i sentimenti di tutti verso il parroco monsignor Sergio Colombo, morto nelle prime ore di giovedì 10 ottobre.

Monsignor Colombo nasce a Calcinate il 20 ottobre 1942, secondogenito dopo una sorella. Il papà, di origini brianzole, era messo comunale, mentre la mamma gestiva un panificio. Dal padre eredita una spiccata sensibilità e dalla madre il carattere forte. Entra sedicenne nell'allora Seminario di Clusone, per passare poi in quella diocesano. Viene ordinato sacerdote il 19 marzo 1966. Prosegue gli studi, ottenendo la licenza in Teologia e la laurea in Filosofia alla Statale di Milano. Quando discute la tesi su Simone de Beauvoir i docenti rimangono allibiti per questa scelta da parte di un prete. Il suo ministero inizia nell'insegnamento nel Seminario di Clusone (1966-68) e nel Seminario diocesano come docente di Teologica morale e pastorale (1968-2002). È l'iniziatore della prestigiosa collana «Studi e memorie» del Seminario. Diviene membro del Consiglio Presbiterale diocesano (1970-77, 1981-2011) e del Consiglio Pastorale diocesano (1978-81). È anche cappellano festivo nella frazione di Burro di Nese (1970-79), luogo che ricorderà sempre con affetto.

Nel 1981 don Sergio sceglie la parrocchia vacante di Redona. Fa il suo ingresso in punta di piedi nel settembre scegliendo la giornata parrocchiale dell'ammalato, presentandosi umilmente. In pochi anni trasforma la parrocchia, indicata come modello dall'allora vescovo Roberto Amadei dopo la visita pastorale. In ogni iniziativa pastorale fa emergere un'ansia pastorale, sintesi della sua vita: il possibile e necessario dialogo fra Chiesa e modernità.

Su L'Eco di Bergamo dell'11 ottobre l'approfondimento

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