Cronaca
Giovedì 10 Ottobre 2013
Truffavano privati che vendevano auto
Sgominata banda con 12 bergamaschi
Una banda dedita alla ricettazione all'estero di auto di grossa cilindrata è stata sgominata dalla Polizia stradale della Lombardia in Veneto, Piemonte, Trentino Alto Adige e Lombardia. La banda è quasi tutta bergamasca, così come sono bergamaschi i capi.
Una banda dedita alla ricettazione all'estero di auto di grossa cilindrata è stata sgominata dalla Polizia stradale della Lombardia in Veneto, Piemonte, Trentino Alto Adige e Lombardia. La banda è quasi tutta bergamasca, così come sono bergamaschi i capi.
La Polstrada ha eseguito 20 provvedimenti cautelari (14 persone sono finite in carcere e 6 ai domiciliari; quattro non sono state ancora catturate) a carico di soggetti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, la ricettazione e il riciclaggio. La banda esportava le vetture in Germania, Romania e Spagna per poi rivenderle in Europa dell'Est, Medio Oriente e Nordafrica.
Le misure emesse dal gip del tribunale di Bergamo, su richiesta avanzata dal pm Gianluigi Dettori, sono state eseguite fin dalle prime ore del mattino. Nella rete sono finiti quattro capi, due di Bergamo città, uno di Calcinate e uno di Morengo. Arresti anche a Treviolo, Covo, Alzano, Urgnano, Verdello e Palosco. Nel corso delle indagini sono state sequestrate un paio di auto di grossa cilindrata in Germania. Nessuna stamattina, si erano già volatilizzate.
Gli inquirenti hanno accertato 32 casi di truffa in tutto il Nord Italia. La banda operava prevalentemente con due strategie. Una prevedeva che venissero contattati i privati che mettevano on line l'annuncio di vendita di auto di marche prestigiose come Porsche, Mercedes, Bmw e Audi. L'appuntamento veniva dato nel pomeriggio, cosicché i venditori si accorgevano soltanto la mattina dopo, quando si recavano in banca, di essere stati truffati con assegni circolari falsi.
In alternativa, i malviventi noleggiavano, soprattutto in aeroporto, auto di grossa cilindrata e poi ne denunciavano il furto. In realtà le macchine prendevano la via dell'estero dove venivano riciclate.
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