L'Oasi di Valpredina
un volo lungo 30 anni

Contrariamente a quanto avviene quando si compiono gli anni, Lucia Bardoneschi il 6 ottobre 1983 non ricevette regali, ma firmò l'atto notarile di donazione della sua proprietà al Wwf, in accordo con il marito Enzo. Quel gesto permise la nascita dell'Oasi Valpredina.

Contrariamente a quanto avviene quando si compiono gli anni, Lucia Bardoneschi il 6 ottobre 1983 non ricevette regali, ma firmò l'atto notarile di donazione della sua proprietà al Wwf Italia, in accordo con il marito Enzo. Quel gesto di profonda generosità permise la nascita dell'Oasi di Valpredina, che da piccolo seme ha dato origine a tanti frutti.

Domenica 6 ottobre 2013 Enzo Mauri, direttore del sito, e la moglie Gloria Sigismondi hanno voluto ricordare quell'evento chiamando a raccolta tutte le persone che in questi trent'anni hanno condiviso il progetto di tutelare un'area riconosciuta già nel 1982 dalla Regione come «riserva locale» e nel 2008 come «Sito di interesse comunitario».

«Sei tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo»: le parole di Gandhi sono state scolpite nella pietra che ricorda la donazione e che è stata scoperta ieri da Antonio Canu, referente per le oltre 100 oasi Wwf in Italia. «Lucia ed Enzo Bardoneschi hanno compiuto un'azione concreta, con la capacità di pensare globalmente, ma di agire localmente», ha sottolineato Enzo Mauri.

La storia dell'area, estesa inizialmente su 37 ettari diventati oggi oltre 50, è stata raccontata dai testimoni di quella vicenda, in un'atmosfera di festa, sottolineata da interventi musicali. Alberto Guzzi, già direttore dell'Oasi Wwf di Vanzago, ha ricordato che in uno dei primi incontri con i coniugi a Vanzago un cigno prese nel becco i bottoni della giacca di Enzo che, divertito, si sentì «tirare per la giacchetta».

«Con intelligenza e determinazione - ha evidenziato Maria Paganoni, notaio che curò l'atto di donazione - Enzo e Lucia perseguirono l'obiettivo di assicurare un futuro alla loro creatura a beneficio delle generazioni future».

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di lunedì 7 ottobre

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