Cronaca
Venerdì 04 Ottobre 2013
Stazione, cambierà il piazzale
Dovrà essere più accogliente
Due ore di sopralluogo e bocche cucite, almeno quella dell'assessore ai Lavori pubblici Saltarelli. Per il resto il sopralluogo sul piazzale alla stazione dei treni è stato ritenuto da tutti «un utile confronto». Studiato un intervento migliorativo.
Due ore di sopralluogo e bocche cucine, almeno quella dell'assessore ai Lavori pubblici Alessio Saltarelli. La «visita» al piazzale della stazione dei treni è stata ritenuta dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici «un utile confronto».
Da cui sono giunti suggerimenti che ora l'assessorato ai Lavori pubblici dovrà mettere nero su bianco, ovvero tradurre in una proposta progettuale che ripensi il tanto discusso piazzale. «Non abbiamo chiesto di mettere una toppa - sottolinea l'architetto Giuseppe Napoleone, responsabile della Soprintendenza su Bergamo -, ma crediamo ci sia spazio per migliorare il progetto. Sarebbe un peccato non farlo».
Un suggerimento ben accolto dal sindaco Franco Tentorio. «Abbiamo dato la nostra disponibilità e siamo pronti a collaborare con la Soprintendenza per dare quei tocchi finali che mancano e apportare quelle modifiche che potranno migliorare la piazza». Troppo bistrattata a sentire Palafrizzoni. «Il problema è che non è finita e che andrebbe giudicata a lavori conclusi. L'errore è stato togliere prima le barriere» chiosa Tentorio. Occhio non vede, cuore non duole... «Ma in realtà già ora per chi esce dalla stazione si apre una vista spettacolare di Città Alta» sottolinea il primo cittadino. Il problema forse non è la visuale, ma il piazzale dai più giudicato una «landa deserta».
La Soprintendenza, dopo aver visionato il progetto, ha chiesto di rendere la piazza «più accogliente, più bella e vivibile». «E ho avuto l'impressione che i miei suggerimenti siano stati ben accolti» rileva Napoleone. Tre i punti cardine che sono stati ribaditi dalla Soprintendenza e su cui il Comune dovrà lavorare. Primo: la fontana. «Abbiamo proposto di riportarla come era in origine, all'immagine che si è storicizzata nel tempo. Quindi di restituirgli la forma ellittica». Secondo: gli arredi. «Va bene lo stile moderno, asciutto, ma vanno ripensati nella loro collocazione». Terzo punto: il verde. «Ora sbilanciato» per la Soprintendenza.
Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di venerdì 4 ottobre
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