Cronaca / Valle Cavallina
Lunedì 30 Settembre 2013
Delitto di Jimmy Ruggeri
Giallo sul cellulare scomparso
Parte dai tabulati telefonici e dall'analisi delle celle l'indagine sull'omicidio di Gian Mario «Jimmy» Ruggeri, ucciso sabato mattina. Per gli inquirenti c'è un giallo da risolvere: uno dei cellulari non si trova più.
Parte dai tabulati telefonici e dall'analisi delle celle l'indagine del nucleo investigativo dei carabinieri sull'omicidio di Gian Mario «Jimmy» Ruggeri, 44 anni, freddato a colpi di pistola sabato mattina a Castelli Calepio, mentre stava per entrare nella palestra Castel Gym. E subito per gli inquirenti c'è un giallo da risolvere: uno dei cellulari della vittima non si trova più. Che fine ha fatto?
Il dettaglio sarebbe stato riferito a chi indaga dagli stessi familiari di Jimmy. Poco tempo fa l'imprenditore, fratello dell'ex presidente dell'Atalanta Ivan Ruggeri recentemente scomparso, aveva acquistato un telefonino nuovo, uno smartphone di ultima generazione. Un modello touch-screen. Dopo averlo usato per un breve periodo, tuttavia, tornò a utilizzare il suo vecchio cellulare. «Il modello touch-screen è troppo complicato – disse ai familiari – preferisco il mio vecchio telefono». Così, tornò a inserire la sua scheda sim nel telefonino precedente. In effetti i carabinieri hanno trovato questo apparecchio (comprensivo di scheda) in una delle sue tasche, dopo che i killer gli hanno sparato, uccidendolo. Ma l'altro cellulare, quello nuovo, manca all'appello. Semplicemente non si trova? O è finito in mani altrui? È possibile che Jimmy avesse un altra scheda sim, dunque un'altra utenza mobile, e con questa avesse intrattenuto contatti su cui vale la pena di indagare? È quello che si stanno chiedendo gli inquirenti.
Intanto nelle giornate di sabato e domenica quasi tutti i familiari e gli amici più stretti di Gian Mario Ruggeri sono stati sentiti dagli inquirenti come persone informate sui fatti. Tra gli altri, sono stati sentiti la mamma di Ruggeri, Angelina Morotti, il fratello Bruno, la sorella Roberta, i figli di Ivan, Alessandro e Francesca. Tutti i familiari stanno collaborando, cercando di fornire gli elementi utili per poter permettere agli inquirenti di risalire ai due sicari.
Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 30 settembre
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