Cronaca
Martedì 24 Settembre 2013
I pediatri bacchettano «Sos Tata»
«E' un programma diseducativo»
«Sos Tata»? Diseducativo. Il programma de La7 in soccorso alle mamme in difficoltà nel gestire i figli finisce nel mirino dell'Associazione Culturale Pediatri che boccia esposizione di bambini nei reality show in situazioni umilianti, ma non solo.
«Sos Tata»? Diseducativo. Il programma de La7 in soccorso alle mamme in difficoltà nel gestire i propri figli «piccole pesti» finisce nel mirino dell'Associazione Culturale Pediatri che boccia l'esposizione di bambini nei reality show in situazioni umilianti e al tempo stesso afferma che è «sbagliato educare al sonno i più piccoli con l'estinzione graduale del pianto».
Il riferimento è al programma Sos Tata, andato in onda sabato 14 settembre su La 7. L'Associazione ha mandato una lettera aperta al Garante per la protezione dell'infanzia e dell'adolescenza, Vincenzo Spadafora, nella quale si spiegano per esteso le motivazioni del dissenso.
«In questa trasmissione - si legge -, un bimbo di appena 12 mesi veniva lasciato piangere solo nel suo lettino, chiuso in camera, perché si addormentasse. Il bimbo aggrappato alle sbarre del letto gridava, sudato, disperato, terrorizzato, con la telecamera puntata su di lui per vari minuti. Nel frattempo la mamma veniva intrattenuta in cucina dalla Tata rassicurante, mentre il fratellino maggiore si tappava le orecchie. Finalmente alla mamma è stato permesso di andare dal bimbo, mettergli il ciuccio e adagiarlo sotto le coperte. Il bimbo a questo punto rallentava il pianto, guardava la mamma, tenendole le braccia in cerca di conforto; ma la madre, secondo le indicazioni della tata, se ne andava via, rilasciandolo solo. Il bimbo, deluso, ripiombava in un pianto ancora più straziante. Dopo altri interminabili minuti, il bimbo sfinito non piangeva più e si addormentava».
Queste le parole dei pediatri che hanno ritenuto diseducativo e scorretto il comportamento tenuto con il minore per indurlo al sonno. «Esprimiamo ancora una volta - continua il testo - il nostro dissenso per i metodi per educare i bambini piccoli a dormire che si basano sull'estinzione graduale del pianto. Sappiamo ormai dalla ricerca scientifica, se non bastasse il buon senso, che la fisiologia dell'essere umano prevede che riceva delle cure di tipo prossimale da parte della madre e degli adulti che se ne prendono cura, e che la pretesa che un bambino piccolo si addormenti da solo e dorma per tutta la notte senza richiedere la presenza e il contatto dell'adulto, oltre ad essere anti-fisiologica ed irrealistica, può provocare confusione nei genitori e grande stress nei bambini. Questi metodi possono minare fin dalla primissima infanzia la fiducia negli adulti e quindi in se stessi e interferire con lo stabilirsi di una sana relazione genitori-figli, oltre ad interferire (se il bambino è piccolo) con l'allattamento al seno».
«Riteniamo che sia pericoloso e fuorviante promuovere in tv il ricorso a questi sistemi, senza che ai genitori vengano date informazioni complete e coerenti, affinché possano compiere decisioni informate. Chiediamo quindi che le redazioni televisive si facciano carico di questa responsabilità. Soprattutto, poi, pensiamo che puntare la telecamera su di un bambino piccolo, solo, stravolto, terrorizzato, e trasmetterlo indiscriminatamente a milioni di telespettatori, sia una violazione della dignità e dei diritti del bambino, compreso quello dei bambini che magari stavano guardando la tv a casa. La visione di scene di questo tipo, potrebbe alimentare, in un pubblico adulto predisposto, pericolosi atteggiamenti di voyeurismo e sadismo nei confronti del dolore infantile. Chiediamo quindi all'Authority di intervenire, prendendo posizione contro i metodi di estinzione graduale del pianto e la loro promozione verso i genitori, e ponendo regole più severe per l'esposizione di bimbi molto piccoli nei reality show, in modo che mai più vengano trasmesse scene in cui questi ultimi sono sottoposti a situazioni stressanti e angoscianti, od umilianti, pur con il consenso dei loro genitori».
Una presa di posizione forte quella delle varie associazioni a difesa dell'infanzia e dell'adolescenza che nello specifico sono, oltre all'Associazione Culturale Pediatri, il Gruppo Allattando di Faenza, IBFAN Italia, Il Melograno Centri Informazione Maternità e Nascita, Movimento Allattamento Materno Italiano, Un Pediatra Per Amico.
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