Zingonia ha superato il problema:
qui l'integrazione scolastica esiste
«Io qui ho visto un pakistano litigare con un indiano. Ma per un gol in fuorigioco, non certo per la storica rivalità dei loro due Paesi di origine». L'immagine fornita da un insegnante rende bene l'idea del clima di integrazione che si respira alla primaria di Zingonia.
«Io qui ho visto un pakistano litigare con un indiano. Ma per un gol in fuorigioco, non certo per la storica rivalità dei loro due Paesi di origine». L'immagine fornita da Marco Amendola, insegnante di italiano, storia e geografia, e secondo collaboratore della dirigenza scolastica, rende bene l'idea del clima di integrazione che si respira alla scuola primaria di Zingonia.
Una scuola «di immigrazione», come viene chiamata, dove il numero degli stranieri è molto alto: sono 124 su un totale di 222, circa il 60%. Quasi, quindi, il doppio della percentuale massima di stranieri che devono essere presenti in una classe fissata al 30% da una circolare emanata nel 2010 dell'allora ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini.
Di questo limite si sta discutendo in questi giorni per il caso di Costa Volpino (dove anche ieri i 14 bambni stranieri sono rimasti a casa; se ne sta interessando la prefettura) che ha portato alla ribalta la questione dell'integrazione nelle classi scolastiche fra stranieri e italiani.
Questione che alla elementare di Zingonia è ormai superata da tempo. O meglio non c'è mai stata. Come non c'è ci si è mai posto il problema sul limite del 30% di stranieri: «Quando è stato introdotto - afferma Antonio Todaro, primo collaboratore della dirigenza e docente di matematica alla scuola media di Zingonia-Verdellino - abbiamo comunicato che andavamo in deroga perché non potevamo rispettarlo e la questione si è chiusa lì».
Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di sabato 21 settembre
© RIPRODUZIONE RISERVATA