L'Associazione Ostetrici Ginecologi:
«Politica immigratoria inadeguata»

«Il vero e proprio martirio a cui è andata incontro la nostra collega è una ulteriore riprova dell'inadeguatezza del nostro Paese nella gestione delle politiche immigratorie la cui complessità rimane totalmente a carico di tutti coloro che operano nei servizi pubblici e in particolare nel mondo della sanità».

È la presa di posizione dell'Aogoi (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani) relativa alla morte di Eleonora Cantamessa, la ginecologa di 44 anni investita e uccisa domenica sera mentre prestava soccorso a un uomo ferito in una rissa tra immigrati indiani sulle strade di Chiuduno.

L'Aogoi, mentre afferma la sua vicinanza «ai familiari di Eleonora in questo drammatico momento e partecipa al dolore di tutti coloro che l'hanno conosciuta e ne hanno apprezzato le doti umane e professionali», annuncia in una nota che «adotterà tutte le iniziative necessarie e dovute per tenerne viva la memoria».

«Eleonora - osservano ancora i ginecologi nella nota - non ha avuto esitazioni nel fermare l'auto sulla quale viaggiava per prestare immediato soccorso ad una persona distesa sulla strada e bisognosa di aiuto, rispondendo all'obbligo morale di ogni medico di tutelare la salute e alleviare la sofferenza, e anche per la spontanea generosità che la caratterizzava», osservano ancora i ginecologi.

E concludono: «Questo crimine è ancora più assurdo e ripugnante se si pensa che Eleonora assisteva gratuitamente nel proprio studio le donne immigrate ed aveva chiesto di lavorare per Medici Senza Frontiere».

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