Il sindaco di Costa Volpino:
«Evitabile la classe straniera»

«Se fossimo stati coinvolti avremmo potuto istituire un tavolo di confronto con la scuola per cercare di convincere le famiglie dei bambini italiani e quelle degli stranieri a distribuire meglio in tutti e quattro i plessi di Costa Volpino i loro figli».

Pressato dai giornalisti di stampa e di tv nazionali, Mauro Bonomelli, il sindaco di Costa Volpino, ha finalmente accettato di parlare a proposito della prima elementare di Corti formata da quattordici alunni stranieri.
Questa mattina alle 8, al suono della campanella, il primo cittadino si presenterà a scuola per salutare tutti i bambini dell'istituto e rivolgere una parola particolare ai ragazzi e alle famiglie della «classe-ghetto», una definizione che a Bonomelli non piace per niente ma che è stata più volte utilizzata per riassumere la situazione.

«Qui di ghetti per stranieri non ce ne sono – esordisce il giovane sindaco –, perché non ci sono mai stati episodi di razzismo o di discriminazione». Ma di fronte all'evidenza dei numeri, che certificano l'assenza di qualsiasi bambino italiano, ammette: «Certo è che quanto accaduto non doveva succedere».

Dal municipio, l'amministrazione comunale punta il dito contro la dirigenza dell'istituto comprensivo, colpevole, a suo dire, quanto meno di non aver comunicato prima di settimana scorsa l'esistenza di questo problema.
Il sindaco e la sua maggioranza non vogliono però condannare o censurare l'operato della scuola, con la quale finora c'è sempre stata grande collaborazione.

«Se fossimo stati coinvolti avremmo potuto istituire un tavolo di confronto con la scuola per cercare di convincere le famiglie dei bambini italiani e quelle degli stranieri a distribuire meglio in tutti e quattro i plessi di Costa Volpino i loro figli». Per ora il dirigente scolastico Umberto Volpi preferisce non replicare.

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