Cronaca / Valle Seriana
Martedì 03 Settembre 2013
C'era la gara, perché l'auto era lì?
Giorgio racconta il grave incidente
«È stata una nottata abbastanza tranquilla». Queste le prime parole di Giorgio Rossi lunedì 2 settembre, all'indomani dell'incidente avvenuto in corsa a Berbenno. «La botta ora si sente parecchio», spiega il «rosso» della Tx Active.
«È stata una nottata abbastanza tranquilla». Queste le prime parole di Giorgio Rossi lunedì 2 settembre, all'indomani dell'incidente avvenuto in corsa a Berbenno. «La botta ora si sente parecchio - spiega il «rosso» della Tx Active -. Sono riuscito a riposare solo un po'».
Attimi terribili, ricordi che riaffiorano: «È successo tutto così velocemente - racconta Rossi, che vive a Villa di Serio -. Ricordo che dopo avere scollinato ero a tutta velocità per riportarmi sui fuggitivi, poi la curva cieca e all'improvviso l'auto. Non sono riuscito a frenare l'impatto e poi, dopo aver ripreso conoscenza, ero arrabbiato, continuavo a chiedermi come fosse potuto accadere».
«E ricordo la voce dell'automobilista che dava la colpa a me. Mio padre e il direttore sportivo Andrea mi hanno tranquillizzato e ora penso solo a recuperare il prima possibile. Sono stato miracolato. Vorrei ringraziare i dirigenti del Pedale Brembillese, il mio team, i miei familiari, coloro che mi hanno soccorso e che mi sono vicini».
Giorgio, campione italiano di ciclocross e cross country, ha riportato un trauma cranico con perdita di coscienza dopo lo scontro con un'auto domenica durante una gara: «La bici è la mia vita, voglio tornare in sella il prima possibile. Con il dottor Bruno Speziale decideremo tempi e modalità» dice.
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