C'era la gara, perché l'auto era lì?
Giorgio racconta il grave incidente

«È stata una nottata abbastanza tranquilla». Queste le prime parole di Giorgio Rossi lunedì 2 settembre, all'indomani dell'incidente avvenuto in corsa a Berbenno. «La botta ora si sente parecchio», spiega il «rosso» della Tx Active.

«È stata una nottata abbastanza tranquilla». Queste le prime parole di Giorgio Rossi lunedì 2 settembre, all'indomani dell'incidente avvenuto in corsa a Berbenno. «La botta ora si sente parecchio - spiega il «rosso» della Tx Active -. Sono riuscito a riposare solo un po'».

Attimi terribili, ricordi che riaffiorano: «È successo tutto così velocemente - racconta Rossi, che vive a Villa di Serio -. Ricordo che dopo avere scollinato ero a tutta velocità per riportarmi sui fuggitivi, poi la curva cieca e all'improvviso l'auto. Non sono riuscito a frenare l'impatto e poi, dopo aver ripreso conoscenza, ero arrabbiato, continuavo a chiedermi come fosse potuto accadere».

«E ricordo la voce dell'automobilista che dava la colpa a me. Mio padre e il direttore sportivo Andrea mi hanno tranquillizzato e ora penso solo a recuperare il prima possibile. Sono stato miracolato. Vorrei ringraziare i dirigenti del Pedale Brembillese, il mio team, i miei familiari, coloro che mi hanno soccorso e che mi sono vicini».

Giorgio, campione italiano di ciclocross e cross country, ha riportato un trauma cranico con perdita di coscienza dopo lo scontro con un'auto domenica durante una gara: «La bici è la mia vita, voglio tornare in sella il prima possibile. Con il dottor Bruno Speziale decideremo tempi e modalità» dice.

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