Statale 11 killer: curve e buio
Ma nessun intervento previsto

È ormai definita da tanti la «strada maledetta», capace di mietere vittime con una sconcertante periodicità nel tratto della ex statale 11 tra Treviglio e Cassano. Sono 2,6 km di rettilineo, dove venerdì notte ha perso la vita il 42enne Ivo Ferrari.

È ormai definita da tanti la «strada maledetta», capace di mietere vittime con una sconcertante periodicità nel tratto della ex statale 11 tra Treviglio e Cassano d'Adda. Due chilometri e seicento metri di rettilineo, tra la rotatoria a Cassano, in località Taranta, e la curva nel territorio trevigliese, dove venerdì notte ha perso la vita Ivo Ferrari, il motociclista cassanese di 42 anni, schiantatosi contro un albero.

I residenti e gli imprenditori del posto da tempo reclamano un intervento per rimediare alla pericolosità del tratto altamente trafficato in entrambi i sensi, con auto, camion e moto quasi sempre ben oltre il limite dei 70 chilometri orari. Si aggiunge anche la mancanza di un'adeguata illuminazione. Lungo il pericoloso rettilineo l'unica fonte di luce adeguata, in grado di illuminare la carreggiata per un centinaio di metri, si trova in corrispondenza di una stazione di rifornimento.

All'origine degli incidenti ci sarebbe quasi sempre l'elevata velocità dei mezzi poi drammaticamente coinvolti. Valido deterrente potrebbero essere gli autovelox, ma le probabilità che vengano installati a breve sono scarse, come spiega Giuliano Capetti, assessore provinciale a Trasporti e Viabilità: «Quel tratto di strada è di competenza provinciale - ricorda - ma prima di poter portare avanti il progetto di un rilevatore di velocità dovremmo fare una mappatura di tutti i 1.350 chilometri di rete stradale provinciale, verificando con uno studio approfondito dove sistemare gli autovelox».

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