Femminicidio e stalking, il decreto
«E via di casa il coniuge violento»

Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, con l'obiettivo soprattutto combattere il fenomeno della violenza sulle donne e il cosiddetto Femminicidio.

Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, con l'obiettivo soprattutto combattere il fenomeno della violenza sulle donne e il cosiddetto Femminicidio.

Il decreto anti-femminicidio
Il decreto è articolato in 12 articoli ed è - ha detto Letta - "un chiarissimo segnale di contrasto e di lotta senza quartiere" al fenomeno del femminicidio.

Cyberbullismo e tifo violento
Tra gli articoli ve ne sono dedicati alla repressione del cyberbullismo ed alla proroga di 3 anni (fino al giugno 2016) dell'istituto dell'arresto differito per il contrasto della violenza negli stadi.

Stalking
Il decreto prevede l'arresto in flagranza per i maltrattamenti e per lo stalking. I tribunali potranno adottare delle corsie preferenziali per l'esame delle cause riguardanti i maltrattamenti. E' previsto inoltre il gratuito patrocino legale per chi è vittima di stalking o maltrattamenti e non si può permettere un avvocato.

"Alle forze di polizia - ha detto il ministro Alfano - viene data la possibilità di buttare fuori di casa il coniuge violento, se c'è un rischio per l'integrità fisica della donna. Dal punto di vista della prevenzione è importante, perché viene impedito a chi è violento in casa di avvicinarsi ai luoghi domestici".

Pene
Il decreto aumenta di un terzo la pena se alla violenza assiste un minore di 18 anni e prevede maggiorazioni di pena se la violenza è commessa nei confronti di una donna in gravidanza o da parte del coniuge, anche se separato, e dal compagno, anche non convivente. Stesso discorso varrà anche per il reato di stalking.

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