Stabilità, tolte le multe ai Comuni siculi
«È troppo»: giovedì protestano i sindaci

La sentenza della Corte costituzionale che «revoca le sanzioni ai Comuni siciliani che sforano il Patto di stabilità» è un rospo troppo grosso da mandar giù per gli amministratori locali bergamaschi, che non sanno più come far quadrare i conti.

La sentenza della Corte costituzionale che «revoca le sanzioni ai Comuni siciliani che sforano il Patto di stabilità» è un rospo troppo grosso da mandar giù per gli amministratori locali bergamaschi, strangolati tra «tesoretti» congelati che non si possono spendere e i tagli per far quadrare i conti. In generale la Consulta dichiara illegittima l'applicazione delle multe per il mancato rispetto dei vincoli per tutte le regioni a Statuto speciale, accogliendo il loro ricorso. Un rospo troppo grosso da mandar giù per gli amministratori locali bergamaschi, strangolati tra «tesoretti» congelati che non si possono spendere e i tagli per far quadrare i conti.

Così i sindaci si danno appuntamento giovedì (alle 18,30) davanti alla Prefettura, per protestare. L'iniziativa parte in ambito lumbard, «ma è aperta, è di territorio, non vuole essere targata. Ci saranno il presidente della Provincia Ettore Pirovano (che definisce la sentenza «un insulto per le Province, le Regioni e i Comuni virtuosi») e il sindaco di Bergamo Franco Tentorio.

«Non vogliamo farne una questione di Nord e Sud o di partito - Gianfranco Masper, sindaco di Treviolo e coordinatore dei sindaci leghisti - ma ci sembra veramente assurdo e inaccettabile che mentre in questo momento i nostri Comuni stanno facendo i salti mortali per rispettare le regole, con il rischio di far saltare dei servizi essenziali, ci si trovi di fronte a una situazione che premia chi non le rispetta. Così ci sentiamo tutti autorizzati a sforare il Patto di stabilità e a non essere perseguiti».

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