Il direttore-sindaco: accuse false
Morandi minaccia il contrattacco

«Le dichiarazioni di alcuni miei clienti che ho letto oggi (ieri per chi legge, ndr) sui giornali non rispondono a verità, motivo per cui mi riservo di agire nelle sedi opportune». Benvenuto Morandi minaccia di passare al contrattacco.

«Le dichiarazioni di alcuni miei clienti che ho letto oggi (ieri per chi legge, ndr) sui giornali non rispondono a verità, motivo per cui mi riservo di agire nelle sedi opportune». Benvenuto Morandi, il direttore (ora sospeso) della filiale Private della Banca Intesa Sanpaolo di Fiorano al Serio accusato di aver fatto sparire i soldi di alcuni risparmiatori (è indagato per appropriazione indebita aggravata), abbandona per un attimo la consegna del silenzio e minaccia di passare al contrattacco.

Dalla sua abitazione di Valbondione, paese di cui è sindaco, non vuole dire di più. Ma l'uscita del primo cittadino pare avere un bersaglio abbastanza chiaro: madre e figlio che hanno raccontato di avergli affidato negli anni 600 mila euro e che si sarebbero ritrovati con i conti correnti prosciugati. Sono due per il momento le denunce presentate in Procura, due atti che potrebbero però dare una stura giudiziaria alle proteste e ai malumori di decine di risparmiatori rimasti sino ad ora in attesa di chiarimenti.

«Stiamo aspettando altre tre querele – spiegavano ieri gli avvocati Luca e Giuseppe Buonanno, che assistono i denuncianti – e per dimostrare la serietà dei nostri assistiti ci avvarremo di un analista contabile». Ieri si rincorrevano voci di possibili sequestri di documenti avvenuti nella filiale, ma gli inquirenti hanno smentito.

E, mentre l'affaire Fiorano si dipana tra la banca della media Valle Seriana e la Procura di Bergamo, nel paese retto dal 2006 da Morandi, Valbondione, le schermaglie in Comune non accennano a diminuire. Con la minoranza che affila gli artigli e pretende chiarezza sui temi neve e acqua.

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