Libri scontati di oltre il 15%?
Non è reato e «Il Libraccio» perde

Non è concorrenza sleale la vendita di libri con sconti superiori al 15%. Lo ha stabilito Angelo Tibaldi, del tribunale civile di Bergamo, che ha respinto il ricorso d'urgenza presentato dalla società che gestisce i due punti vendita di Bergamo e Curno de «Il libraccio».

Non è concorrenza sleale la vendita di libri con sconti superiori al 15%. Lo ha stabilito Angelo Tibaldi, giudice del tribunale civile di Bergamo, che ha respinto il ricorso d'urgenza presentato dalla società Borgo srl che gestisce in franchising i due punti vendita di Bergamo e Curno della catena «Il libraccio».

Quest'ultima, per tutelarsi contro quattro società della grande distribuzione (Auchan, Coop, Iper Montebello e Carrefour), ha avviato una controffensiva giudiziaria in diverse città, che finora aveva partorito decisioni in controtendenza con quella del giudice di Bergamo. A Monza e a Torino, infatti, il tribunale ha accolto il ricorso d'urgenza, disponendo provvisoriamente il provvedimento inibitivo. In pratica, i punti vendita delle 4 società in quelle due province hanno dovuto adeguarsi e contenere gli sconti sotto il 15%.

Il giudice Tibaldi ha respinto il ricorso del Libraccio per quattro motivi. Edoardo Soscia, socio della Borgo srl: «Presenteremo reclamo».

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