Uniacque divide il Pdl
«Bilancio inaccettabile»

«Non si può far quadrare un bilancio puntando solo sull'aumento della tariffa. Non c'è un intervento di razionalizzazione delle spese, non ci sono investimenti. A noi così non va bene». Il coordinatore provinciale del Pdl Angelo Capelli affonda il colpo.

«Non si può far quadrare un bilancio puntando solo sull'aumento della tariffa. Non c'è un intervento di razionalizzazione delle spese, non ci sono investimenti. A noi così non va bene». Il coordinatore provinciale del Pdl Angelo Capelli affonda il colpo. La stilettata è servita: nel mirino la gestione di Uniacque, la società guidata dal presidente pidiellino Gianni D'Aloia.

«Dall'analisi fatta dei documenti è emersa una scelta gestionale profondamente criticabile» chiosa Capelli. Le acque sono parecchio agitate attorno alla società nata nel 2007 per gestire il servizio idrico integrato nella nostra provincia. Lo scontro è politico e tutto interno al Popolo della libertà, ala ciellina contro ala laica.

Pezzotta: invertiamo la rotta
Lunedì sera il presidente D'Aloia ha illustrato ai sindaci azzurri il bilancio 2012, un'anteprima in vista dell'assemblea dei soci (i circa 200 Comuni) che oggi dovrà approvare il documento. Erano presenti una cinquantina di primi cittadini, molti a quanto pare «scettici» sull'operato di Uniacque. Arrabbiati (eufemismo) «perché l'anno scorso ci hanno detto che non potevano pagare i mutui ai Comuni perché non avevano liquidità, ma in realtà non hanno voluto usarli i soldi» dicono i sindaci.
Il bilancio 2012 chiude con un utile di 2.714.883 euro. «Per la prima volta andiamo ad approvare un bilancio che permette alla società di fare un'inversione di rotta: ridurre i debiti, pianificare i pagamenti dei mutui ai Comuni e avere le garanzie di poter fare gli investimenti necessari al sistema. Così da evitare in primis le sanzioni europee che scatteranno se non si adegueranno fognature e depuratori non in regola» replica l'amministratore delegato di Uniacque Antonio Pezzotta.
Ma i sindaci non la pensano così: «Ci sono Comuni a rischio sanzione che dovrebbero completare i lavori entro il 2015 e non hanno visto da Uniacque ancora un progetto». Numeri, investimenti (una trentina di milioni) e previsioni del bilancio 2012 sono raccolte in una sessantina di pagine che verranno illustrate oggi a tutti sindaci. Quel che è certo è che il nuovo sistema tariffario (affidato all'Autorità per l'energia elettrica e il gas) prevede che tutti i costi siano coperti dalla tariffa, ora provvisoria (entrerà a regime nel 2014). Il che vuol dire che gli aumenti dell'acqua (che è quello che poi interessa alla gente) ci saranno, purtroppo inevitabili.
«Per non aumentare non dovremmo avere lavori da fare, ma la nostra realtà ha urgente necessità di investimenti e nuove opere» ha sempre detto Pezzotta. L'aumento della tariffa sarà quindi graduale, «funzionale agli investimenti». L'anno scorso era scattato un rincaro da 0,90 a 0,95 a metro cubo. «Per il biennio 2012-2013 non potrà superare il 13%. A fine luglio si avrà qualche certezza in più dall'Autorità» rileva l'ad. Anche i debiti con i Comuni (la somma totale iscritta a bilancio ammonta a 80 milioni, una ventina verso le amministrazioni) dovranno «trovare copertura diretta e integrale nella tariffa, anno per anno». Ora Uniacque sta liquidando le rate di ammortamento dei mutui per il 2011. «L'obiettivo è arrivare nel 2014 a pagare l'annualità del 2014».

Si accende lo scontro
Ma intanto il tema è caldissimo sul piano politico. Se si scatenerà la tempesta si saprà oggi all'assemblea degli azionisti (alle 17 alla Fiera di via Lunga) che dovrà approvare il bilancio. Il clima della vigilia è teso. «Voteremo contro? Vediamo come va» dicono i sindaci pidiellini. Diverse le questioni sul tavolo: debiti, mancati investimenti e lavori. Il malumore è crescente.
«Abbiamo una società pubblica che non solo non paga i debiti ai suoi Comuni, ma gli fa pure causa. Questo è inaccettabile» aggiunge Capelli, ricordando i ricorsi al Tar di Uniacque contro i Comuni ribelli che finora non hanno accettato di consegnare, in comodato, le proprie reti idriche alla società. Agli affondi il presidente D'Aloia preferisce non rispondere. Per ora. «Oggi (martedì per chi legge ndr) non rilascio dichiarazioni per rispetto degli azionisti. Parlerò dopo l'assemblea».
Vanessa Santinelli

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