Cronaca
Mercoledì 24 Luglio 2013
I fratellini morti nel Bresciano
Il padre indagato per omicidio
È stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di duplice omicidio volontario aggravato Pasquale Iacovone, il padre di Andrea e Davide, i due fratellini trovati morti nell'abitazione del genitore devastata da un incendio lo scorso martedì 16 luglio a Ono San Pietro.
Sin da subito i sospetti degli investigatori erano caduti su di lui, così come verso di lui aveva subito puntato il dito la piccola comunità di Ono San Pietro, nella bresciana Vallecamonica. E ora, anche il fascicolo aperto in Procura per far luce sulla morte di Davide e Andrea non è più a carico di ignoti.
Lui, Pasquale Iacovone, è indagato per duplice omicidio volontario aggravato, quello dei suoi due figli di 9 e 12 anni i cui corpi sono stati trovati carbonizzati nella sua abitazione di via Sacadur, la mattina del 16 luglio. Sembra così prendere corpo l'ipotesi dell'omicidio-suicidio, maturato nel contesto di una separazione difficile tra Iacovone e l'ex moglie, Erica Patti, che l'uomo da tempo perseguitava e minacciava.
Diverse le denunce per stalking che la donna aveva sporto. Nonostante un'ordinanza del giudice gli vietasse di avvicinarsi ad Erica, Iacovone poteva ancora vedere i suoi figli, cui la donna non aveva voluto negare la vicinanza del padre. L'uomo ora è ufficialmente sospettato di aver ucciso quegli stessi bambini in una sorta di crudele vendetta verso l'ex moglie, per poi tentare di togliersi la vita cospargendosi di benzina e appiccando fuoco al proprio bilocale.
Così si spiegherebbero anche le gravissime ustioni che ricoprono il 90% del suo corpo, e che lo hanno ridotto in fin di vita. Il 40enne è ancora ricoverato all'ospedale di Padova, dove era stato trasferito nel centro grandi ustionati; è in condizioni disperate. Per questo il suo legale, l'avvocato Gerardo Milani, pur specificando di non aver ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla Procura, spiega che con i parenti bisognerà pensare a nominare un amministratore di sostegno.
Resta invece ancora da stabilire la causa esatta della morte di Davide e di Andrea. L'autopsia, eseguita nei giorni scorsi, ha escluso che il decesso sia attribuibile al fuoco o al fumo inalato; lo stesso aveva fatto sin da subito ipotizzare la posizione in cui erano stati trovati i corpi dei due bambini, distesi sul letto. Ulteriori esami medici, poi, non hanno trovato tracce di barbiturici o veleni nel sangue dei due fratellini.
Per questo il procuratore capo reggente, Fabio Salamone, ed il sostituto procuratore Eliana Dolce, titolare dell'inchiesta, hanno disposto che vengano eseguite ulteriori analisi sui corpi dei piccoli ed altre perizie sull'abitazione e sui reperti raccolti dai carabinieri della scientifica.
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