Bandiera di Salò in municipio
Sventola la bagarre in Consiglio

La bandiera della Repubblica sociale italiana e la nuova cava di prestito per la realizzazione della Tav hanno polemicamente aperto e chiuso l'ultima seduta del Consiglio comunale di Covo. Il vessillo non verrà rimosso dall'aula consiliare.

La bandiera della Repubblica sociale italiana e la nuova cava di prestito per la realizzazione della Tav hanno polemicamente aperto e chiuso l'ultima seduta del Consiglio comunale di Covo. Il vessillo non verrà rimosso dall'aula consiliare, dove, però, ci sarà spazio anche per il Tricolore del Comitato nazionale di liberazione.

Questa la conclusione pratica della polemica politica innescata dalla mozione presentata da Armando Forlani, storico esponente della sinistra e del Pd covese. Forlani ha protestato perché nella mostra permanente ospitata nell'aula consiliare di Covo e dedicata ai tricolori nelle varie fasi della storia italiana, era stata esposta anche la bandiera della Repubblica sociale.

«Che non ha certo rappresentato l'Italia, essendo in quel periodo uno Stato fantoccio della Germania nazista» ha criticato Forlani, chiedendo che ci fosse anche il tricolore del Cln, dicendo: «La mostra deve ospitare anche le bandiere della Resistenza mentre quella dei fascisti di Salò non ha nessun titolo per starci».

In una delle precedenti sedute del Consiglio comunale, lo stesso consigliere democratico aveva staccato la bandiera della Rsi dalla parete per metterla in un angolo. Alla polemica hanno replicato il sindaco Carlo Redondi e il consigliere delegato alla Cultura Simone Gambaroni, che provengono da An. Per stigmatizzare il gesto di avere tolto la bandiera e per precisare che «non tutte le bandiere della Resistenza erano tricolori».

Leggi di più su L'Eco di domenica 7 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA