Cronaca
Venerdì 05 Luglio 2013
Il recordman dei colpi (confessati)
è un bergamasco: per lui 67 rapine
Può essere definito una sorta di «recordman» delle rapine, ma anche delle confessioni: 67 colpi messi a segno nel giro di due anni e mezzo in banche e uffici postali sparsi per tutta la Lombardia e reo confesso per ognuna di quelle azioni. E non solo.
Può essere definito una sorta di «recordman» delle rapine, ma anche delle confessioni: 67 colpi messi a segno nel giro di due anni e mezzo in banche e uffici postali sparsi per tutta la Lombardia e reo confesso per ognuna di quelle azioni. E non solo.
Ha anche collaborato con gli inquirenti per ricostruire le dinamiche e le responsabilità di altre persone, che poi, come in un effetto domino, sono arrivate, anche loro, a confessare e ad aiutare gli investigatori. Ora a Claudio Andreoletti, in carcere dal 2005 e già condannato per 19 episodi a un cumulo di pene di quasi 13 anni, il pm di Milano Giovanni Narbone ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini per i restanti 48 casi, che coprono un arco temporale che va dalla primavera del 2003 all'autunno del 2005.
Andreoletti, bergamasco di 54 anni, finì in carcere, dove è rinchiuso ormai da quasi 8 anni, il 28 novembre del 2005 per una rapina alla filiale di una banca in via Raffaello Sanzio a Milano, commessa una ventina di giorni prima. Da quel momento, prima a singhiozzo e poi come un fiume in piena, cominciò a collaborare con il pm, prima raccontando particolari e facendo i nomi dei complici di quella che fu per lui l'ultima azione.
Poi, confessandone altre: 18 in tutto, tra rapine con armi o taglierini, ma sempre senza feriti, da Milano a Bergamo fino a Como, a Monza e anche nel Varesotto. Così gli investigatori della Squadra Mobile riuscirono ad individuare un gruppo di cinque persone, tra cui Massimo Allegretti, anche lui rapinatore «compulsivo».
Andreoletti, però, non si è fermato, e alla fine sono saltate fuori altre 48 rapine, con Andreoletti sempre protagonista. E proprio per quest'ultimo troncone la Procura di Milano ha chiuso le indagini. Nei prossimi mesi, dunque, Andreoletti dovrà affrontare un altro processo e rischia di vedere crescere in maniera esponenziale il suo cumulo pena.
© RIPRODUZIONE RISERVATA