«Traffico di rifiuti sotto la Brebemi»
Notificata la chiusura dell'indagine

Si è ufficialmente chiusa l'indagine dell'antimafia di Brescia sul presunto traffico illecito di rifiuti sotto la nuova autostrada Brebemi, che alla fine del 2011 portò nella bufera il gruppo di costruzioni Locatelli di Grumello del Monte.

Si è ufficialmente chiusa l'indagine dell'antimafia di Brescia sul presunto traffico illecito di rifiuti sotto la nuova autostrada Brebemi, che alla fine del 2011 portò nella bufera il gruppo di costruzioni Locatelli di Grumello del Monte.

Ieri, infatti, i magistrati hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari agli otto indagati: l'imprenditore Pierluca Locatelli di Grumello del Monte, ex numero uno del gruppo; la moglie Orietta Rocca; e altri sei che all'epoca dei fatti contestati collaboravano con la società bergamasca: Andrea David Oldrati, Giovanni Battista Pagani, Bartolomeo Gregori, Egidio Grechi, Walter Rocca e Giorgio Oprandi.

Ora gli indagati e i loro legali hanno 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere di essere sentiti, quindi il pm procederà con la richiesta di rinvio a giudizio.

L'indagine in questione riguarda il materiale inerte scaricato dal gruppo Locatelli nei sottofondi strdadali della Brebemi (di cui all'epoca furono sequestrati due cantieri, a Cassano e Fara Olivana, per un totale di 34 chilometri): il materiale, secondo gli inquirenti, non era conforme alle disposizioni di legge e si configurerebbe il reato di traffico illecito di rifiuti.

Un'accusa che gli indagati hanno sempre respinto, confortati poi anche dal risultato di una perizia eseguita su campioni di materiale prelevati dai fondi stradali: gli esperti nominati dal gip di Brescia avevano concluso che solo solo per tre reperti campionati, su un totale di 35, si erano superati i limiti di legge.

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