I pezzi di elicotteri rubati
Indagati altri due militari

Ci sono altri due indagati, entrambi militari in servizio al terzo reggimento Aquila di Orio al Serio, nel filone d'inchiesta scaturito dall'indagine della procura di Genova che venerdì aveva portato all'arresto di 8 persone, accusate di un racket di auto di lusso.

Ci sono altri due indagati, entrambi militari in servizio al terzo reggimento Aquila di Orio al Serio, nel filone d'inchiesta scaturito dall'indagine della procura di Genova che, all'alba di venerdì scorso, aveva portato all'arresto di 8 persone (più una ai domiciliari), accusate di un racket di auto di lusso rubate in tutta la Lombardia e che venivano spedite via mare in Senegal, passando prima per un sito di stoccaggio in via Copenaghen a Zingonia di Verdellino.

Tra gli arrestati tuttora in carcere c'è anche Rosario Gomma, 47 anni, di Osio Sotto, maresciallo dell'esercito appunto in servizio alla base di Orio. Dalle intercettazioni telefoniche degli inquirenti liguri erano emersi discorsi di Gomma su dei motori, ma sul suo furgoncino erano stati trovati dei pezzi appartenuti ad alcuni elicotteri. Parti in realtà non più utilizzabili ma che, secondo l'accusa e secondo il regolamento della base, il maresciallo Gomma non avrebbe potuto portar fuori dalla struttura militare di Orio. Si tratta in gergo tecnico di simulacri, pezzi di velivoli già smontati e che possono essere usati solo a scopo espositivo e non certo essere rimontati su altri elicotteri.

Ora emerge che altri due militari risultano indagati in questo filone bergamasco dell'indagine, con l'accusa di peculato.

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