Alla Fara arrivano in 250
È il «Botellòn» dei giovanissimi

La quinta edizione del «Botellòn» non è stata un fiasco come accaduto nell'ultima edizione di settembre quando, anche a causa del maltempo, nessuno decise di partecipare. Sabato sera se sono arrivati circa 250. Festa senza eccessi.

La quinta edizione del «Botellòn» non è stata un fiasco come accaduto nell'ultima edizione di settembre quando, anche a causa del maltempo, nessuno decise di partecipare. Sabato sera, invece, dei 380 ragazzi che avevano dato la loro adesione tramite Facebook (l'organizzazione è stata gestita tutta tramite il social network come di consueto) ne sono arrivati circa 250 rendendo brillante la serata della Fara, dove c'era l'appuntamento per le 21.

Aria di festa ma senza eccessi fortunatamente smorzando così le tensioni dei giorni scorsi: giusto qualche coro e qualche schiamazzo ma senza che si creassero tensioni e senza che il volume si alzasse troppo. carabinieri e polizia si sono schierati in zona Sant'Agostino per monitorare, come annunciato, la situazione ma non sono dovuti intervenire durante lo svolgimento della manifestazione. Anche l'elicottero dei carabinieri si è alzato in volo per una rapida ricognizione.

La festa ha stentato a decollare perché fino alle 21,15 la Fara era ancora vuota. Poi il prato della Fara ha cominciato a riempirsi di ragazzi muniti di zaino e bottiglie di vino e birra: qualcuno ha rispettato le indicazioni degli organizzatori e ha portato solo bottiglie di plastica, qualcun altro invece si è presentato con la classica bottiglia di vetro.

Da subito i ragazzi si sono seduti in modo sparso rimanendo nei gruppetti di amici con cui sono arrivati alla festa, ma a lungo andare si è creata un'unica macchia di giovani vogliosi di far festa offrendo un colpo d'occhio al chiaro di luna anche affascinante. Il viaggio all'interno della festa è stato invece un po' meno affascinante: ha fatto un certo effetto constatare che gran parte dei ragazzi erano minorenni e che senza scrupoli si passavano una bottiglia di vino dietro l'altra svuotandola fino all'ultima goccia come fosse acqua naturale.

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