La rapina alla farmacia di Bariano
L'ostaggio era «solo» il complice
Macchè ostaggio! L'uomo alla guida della Panda «sequestrata» martedì pomeriggio da un cittadino extracomuniotario dopo aver messo a segno una rapina alla farmacia di Bariano altro non era che un complice del bandito.
Macchè ostaggio! L'uomo alla guida della Panda «sequestrata» martedì pomeriggio da un cittadino extracomuniotario dopo aver messo a segno una rapina alla farmacia di Bariano altro non era che un complice del bandito. Si tratta di un giovane milanese, figlio del 77enne cui era intestata l'auto, vigili urbano in pensione.
I militari - che hanno sempre avuto forti dubbi sulla versione del sequestro di persona - hanno chiuso il cerchio nella tarda serata di ieri, dopo aver ritrovato l'auto abbandonata a Milano, in zona Forlanini, ed essere risaliti al proprietario, del tutto ignaro di come iul figlio usasse la vettura.
Il tutto era cominciato martedìverso le 17.30 con la rapina alla farmacia «Maffeis Francesco» di Bariano. Inseguito dal figlio del titolare della farmacia che aveva appena rapinato, il bandito si era sentito braccato
Il rapinatore era entrato nella farmacia, in via Kennedy, intorno alle 17,30. Con pistola in pugno e il volto coperto da cappello e occhiali, si era fatto consegnare l'incasso ancora da quantificare. In quel momento nella farmacia c'erano il titolare insieme a una impiegata. Nell'ufficio retrostante invece c'era il figlio del titolare che quando il malvivente è scappato a piedi ha iniziato a inseguirlo lungo la ex statale 591 che porta a Mozzanica: «Mentre lo inseguivo - racconta - gridavo "Fermatelo, fermatelo"».
Le sue grida sono state udite da alcuni titolari di negozi che si affacciano sulla strada e anche da alcuni passanti che si sono uniti a lui nell'inseguimento protrattosi per alcune centinaia di metri, fino quasi all'altezza della via Circonvallazione. A questo punto il rapinatore si è voltato all'indietro puntando la pistola contro i suoi inseguitori dicendo: «Fermi o sparo». Dopodiché si è avvicinato a una Renault Megane Scenic - poi risultata intestata a un marocchino milanese e non rubata - che si trovava ferma ai bordi della strada con le quattro frecce accese e a bordo della quale sembra ci fossero due nordafricani. L'auto, pochi istanti dopo, ha accelerato ed è fuggita. Visto quanto successo, il figlio del titolare della farmacia ha cercato ancora di avvicinarsi al rapinatore: «Lui però - racconta - mi ha puntato ancora contro la pistola, dicendomi un'altra volta che mi avrebbe sparato e così io mi sono fermato. Ed è stato a questo punto che ha bloccato una Panda che in quel momento stava passando sulla strada salendo poi a bordo».
Ma osservando le registrazioni delle telecamere gli investigatori in serata avevano ritenuto più probabile l'ipotesi di un complice piuttosto che quella del sequestro: sembra infatti che il rapinatore abbia alzato il braccio con la pistola in mano, come per fare cenno d'intesa a un complice, appunto, di fermarsi.
Dopo la rapina la polizia di Stato e i carabinieri, anche con l'ausilio di un elicottero, hanno dato il via ad una massiccia caccia all'uomo. In serata il ritrovamo della vettura abbandonata in zona Forlanini a Milano.
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