Resta solo un tema ancora sul tavolo, ed è particolarmente complesso. L'abbiamo sintetizzato con l'idea della «città abitabile», ma sottende tutta una serie di aspetti particolarmente delicati di questi tempi. In primis il sociale.
Uno dei settori più a rischio di questi tempi, eppure quello in grado di fotografare meglio di altri la complessità di una società in continua trasformazione. Una città che deve saper essere per giovani ma anche per i vecchi e per quei nuovi cittadini stranieri che ormai rappresentano porzioni sempre più significative della popolazione.
E se il sociale è sempre stato un fiore all'occhiello delle nostre comunità, è di tutta evidenza come la crisi e i fenomeni migratori abbiano completamente cambiato le carte in tavola: ricette anche consolidate non sono più in grado di fare fronte a bisogni nuovi.
Una città, tante città
A settembre (con molta probabilità dal 9) L'Eco Lab si cimenterà in questo ultimo tratto del suo percorso che anche in questo caso si muoverà attraversando tutti i mezzi del gruppo Sesaab. Dal giornale alla radio, passando per la tv fino a quel web che per le sue peculiarità è il luogo privilegiato di confronto, soprattutto nel blog de L'Eco Lab, diventato sempre di più una piazza virtuale.
Anche in questo caso non faremo filosofia, ma dal confronto usciranno proposte concrete per la città del futuro. Un approccio fattuale capace di mettere a nudo problemi e realtà delle cose e trasformarsi in indicazioni operative. Un contributo per definire la città del futuro attraverso 5 ambiti di lavoro: mobilità, ambiente, urbanistica, cultura e – appunto – sociale. Cinque città, una sola città, quella che L'Eco Lab sta provando a scrivere insieme agli abitanti di Bergamo dallo scorso 10 ottobre, data di lancio dell'iniziativa. Passo dopo passo, contributo dopo contributo, la meta è vicina: a settembre parte il rush finale.
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