Gioco, interrogazione targata Bg
«Più poteri restrittivi ai sindaci»

Modificare le norme per dare alle autorità comunali più poteri per imporre norme restrittive sull'esercizio dell'attività di gioco. Un'interrogazione è stata presentata al ministro dell'Economia e delle Finanze dai deputati bergamaschi del Pd.

Modificare la normativa nazionale al fine di dotare le autorità comunali di poteri atti ad imporre norme restrittive sull'esercizio dell'attività di gioco lecito. È la sollecitazione contenuta in un'interrogazione presentata al Ministro dell'Economia e delle Finanze dai deputati bergamaschi del Pd Elena Carnevali e Antonio Misiani.

Secondo Elena Carnevali «il settore dei giochi è stato oggetto di numerosi interventi legislativi, finalizzati da un lato a contrastare il fenomeno del gioco illegale, alla tutela dei minori e alla lotta alla ludopatia, e dall'altro a reperire maggiori entrate per la copertura degli oneri recati dalle manovre di finanza pubblica, anche attraverso l'assegnazione di nuove concessioni. Una organica revisione normativa sulla materia era contenuta nel disegno di legge delega fiscale approvato dalla Camera dei deputati, il cui iter parlamentare non si è tuttavia concluso».

«Il comparto del gioco rappresenta il 4 per cento del Pil italiano - continua -  con un giro d'affari enorme (intorno ai 90 miliardi) ed entrate erariali pari a oltre 8 miliardi. Dal 2003 a oggi la raccolta è aumentata di oltre il 500 per cento».

«In Italia - dice Misiani - sono in esercizio più di 400.000 apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro e più di 6.000 locali e agenzie autorizzate al gioco legale che risultano frequentate da circa 15 milioni di giocatori abituali; secondo l'indagine «L'Italia in gioco», realizzata da Eurispes, risulta che già nel 2009 erano ben 35 milioni gli italiani coinvolti nel gioco lecito. Si tratta di cifre evidentemente parziali che non tengono conto dell'ampiezza del fenomeno alimentato anche dal gioco illegale. Dietro questi numeri si nascondono spesso drammi familiari e umani legati alla dipendenza da gioco».

«Il DL 98/2011" - aggiunge la Carnevali - ha disposto la messa a gara di ulteriori 7.000 punti vendita di giochi in luoghi pubblici. Le sale giochi proliferano sempre di più in tutti i centri urbani - Bergamo compresa - e, tuttavia, le amministrazioni locali non riescono ad intervenire efficacemente per fermare il dilagante fenomeno, anche per la mancanza di poteri effettivi per impedire almeno la vicinanza delle sale giochi con i luoghi cosiddetti «sensibili» o per far rispettare una distanza congrua fra una sala e l'altra».

«Anche la recente campagna contro le slot machine portata avanti da numerosi sindaci di importanti città italiane e di diversi schieramenti politici - «Basta con le slot» - nonché le iniziative di sensibilizzazione promosse da organi di informazione nazionali e locali sollecitano l'urgenza di un intervento legislativo in materia.  quindi quanto mai necessario dotare di strumenti legislativi efficaci anche gli enti locali ridefinendo i poteri delle autorità competenti ai fini dell'autorizzazione dell'esercizio del gioco lecito nonché attribuendo ai Comuni la potestà di prevedere misure più restrittive per l'esercizio dell'attività».

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