Slot e gli ammalati di gioco
Un decalogo Asl per le famiglie

I numeri parlano di una dipendenza da gioco d'azzardo e conseguenti ludopatie in preoccupante e costante crescita, per prevenire le quali serve solo una capillare e costante campagna d'informazione. L'Asl propone un decalogo per le famiglie.

I numeri parlano di una dipendenza da gioco d'azzardo e conseguenti ludopatie in preoccupante e costante crescita, per prevenire le quali serve solo una capillare e costante campagna d'informazione.

Per farlo L'Eco di Bergamo e l'Asl provinciale hanno avviato la campagna «Stop alle slot» con il primo dei tre incontri pubblici sul problema, andato in scena mercoledì sera a Romano, in attesa degli altri due appuntamenti in programma ad Albino il 4 giugno e a Bergamo l'11 giugno.

A relazionare i presenti sul fenomeno sono stati la direttrice dell'Asl, Mara Azzi, il direttore de L'Eco di Bergamo, Giorgio Gandola, per il dipartimento delle dipendenze Sert dell'Asl, Luca Biffi, e l'assessore ai Servizi sociali di Romano, Cristina Bergamo. A fare gli onori di casa il sindaco di Romano Michele Lamera, che ha sottolineato come «gli enti locali possano fare ben poco per frenare il fenomeno in fatto di concessioni delle licenze, affidandosi così all'informazione, alla prevenzione e al buon senso dei gestori di esercizi pubblici».

Per Mara Azzi «è determinante che sia la famiglia del giocatore a comprendere quando il soggetto è vicino alla linea che delimita il gioco saltuario da quello patologico, e perché questa valutazione possa essere attendibile stiamo preparando un decalogo in venti punti che distribuiremo prossimamente».

Giorgio Gandola ha sottolineato come per L'Eco di Bergamo e il gruppo editoriale Sesaab sia arrivato il momento di alzare il sipario sul problema e ascoltare la voce dei cittadini, delle associazioni e di coloro che da tempo di battono in prima linea per arginare il fenomeno, per combatterlo con le armi della civiltà, dell'informazione e della medicina: «Lo abbiamo capito – ha detto – da un indicatore formidabile che per noi sono le lettere e le mail ricevute, capaci di mostrarci persone in difficoltà che ci chiedevano di far sì che le disperazioni non venissero nascoste e rimanessero mute. Lo abbiamo fatto».

Intanto la Lega Nord ha presentato il suo progetto di legge per combattere il gioco d'azzardo in Lombardia. Una legge, ha spiegato il capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale, Massimiliano Romeo, «a costo zero» sia per le casse regionali che per i contribuenti. Le misure adottate, infatti, verranno finanziate con l'introduzione di un contributo etico obbligatorio di 50 euro a slot machine per i gestori di esercizi che possiedono apparecchi da gioco. Gli esercenti che decidono di non installare slot, ha sottolineato Romeo, «avranno delle premialità sui bandi e sui finanziamenti regionali» e ci sarà anche «la possibilità per le amministrazioni comunali di concedere sgravi fiscali, ad esempio su Tares e Imu».

La legge prevede inoltre che la Regione riconosca il gioco d'azzardo tra le patologie che creano dipendenza e attui una serie di misure.

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