La rivincita del Centesimo
All'asta Bolaffi vale 2.500 euro

Il centesimo non è visto di buon occhio, ma da quando è cominciata a circolare la voce che alcuni di questi pezzi possono valere un bel gruzzolo, la sua «reputazione» è salita vertiginosamente.

Molti evitano perfino di chinarsi a raccoglierlo quando cade a terra, talmente è trascurabile il suo potere d'acquisto. Il centesimo non è visto di buon occhio, ma da quando è cominciata a circolare la voce che alcuni di questi pezzi possono valere un bel gruzzolo, la sua «reputazione» è salita vertiginosamente. Infatti è stato reso noto – al grande pubblico, perché i numismatici lo sapevano già – che in giro c'è il cosiddetto «Centesimo Mole», sia pure in un numero di esemplari ridotto.

Premesso che questo taglio è stato emesso 11 anni fa dallo Stato Italiano, su un centinaio di monetine (questa la stima formulata) compare un clamoroso errore: anziché essere raffigurato sul retro dello spicciolo il Castel del Monte, vicino ad Andria, è visibile la Mole Antonelliana, già presente nella parte posteriore delle monetine da 2 centesimi.

Ebbene, il centesimo con il conio sbagliato sarà giovedì uno dei protagonisti della prossima asta primaverile all'azienda Bolaffi di Torino e il suo valore di partenza verrà fissato in 2.500 euro. Ma gli organizzatori contano di riuscire a raddoppiare l'importo dell'aggiudicazione.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 22 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA