Cronaca / Bergamo Città
Martedì 21 Maggio 2013
Scontri per Forza Nuova del 2009
92 rischiano di finire alla sbarra
Non erano riusciti a venire in contatto quel 28 febbraio di 4 anni fa; non succederà nemmeno a un eventuale processo. Sono 92 le persone che rischiano di finire alla sbarra: 51 giovani dell'estrema sinistra finiti nei guai per il corteo antifascista e 41 militanti di Forza Nuova.
Non erano riusciti a venire in contatto quel 28 febbraio di 4 anni fa; non succederà nemmeno a un eventuale processo. Nonostante il contesto sia lo stesso: la giornata dell'inaugurazione della sede di Forza Nuova in via Bonomelli, con il corollario di tafferugli, manifestazioni non autorizzate e saluti romani.
Antagonisti dei centri sociali ed esponenti dell'estrema destra stanno in due inchieste separate, che sono state chiuse con la richiesta di rinvio a giudizio del pm Gianluigi Dettori. In totale sono 92 le persone che rischiano di finire alla sbarra: 51 giovani dell'estrema sinistra finiti nei guai per il corteo antifascista culminato negli scontri con la polizia in via Paglia e 41 militanti di Forza Nuova che avevano partecipato alla marcia, irta di bastoni e braccia tese, partita dal piazzale della Malpensata. Tra questi ultimi c'è il segretario nazionale di Fn, Roberto Fiore, all'epoca europarlamentare, e «padre» Giulio Tam, ex sacerdote lefebvriano sospeso a divinis e scomunicato.
Era stato un sabato pomeriggio ad alta tensione, con mezza città bloccata, sirene, lacrimogeni e un bilancio accolto quasi con un sospiro di sollievo dall'allora questore Dario Rotondi: 5 poliziotti e 8 carabinieri leggermente feriti, così come una decina di antagonisti; due arresti e 57 denunce tra i giovani dei centri sociali. Poteva finire peggio.
Trecento gli esponenti di Forza Nuova arrivati da tutto il Nord Italia, che s'erano ritrovati in via Carnovali. Bardati con caschi, avevano marciato in file da 10 sino alla vicina via Bonomelli, scandendo «Boia chi molla» e producendosi in saluti fascisti. La risposta della sinistra cittadina era stato un presidio di protesta in via Quarenghi, a cui avevano preso parte 600 persone. A fare da cuscinetto un imponente schieramento di polizia e carabinieri in assetto anti-sommossa.
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