Moto, cinque morti in 15 giorni
«Ma le colpe vanno divise a metà»

La colpa, negli incidenti che vedono coinvolti motociclisti, è quasi sempre da dividere a metà con gli automobilisti. La pensa così il comandante provinciale Mirella Pontiggia, che da tre anni e mezzo guida la polizia stradale di Bergamo.

La colpa, negli incidenti che vedono coinvolti motociclisti, è quasi sempre da dividere a metà con gli automobilisti. La pensa così il comandante provinciale Mirella Pontiggia, che da tre anni e mezzo guida la polizia stradale di Bergamo. Negli ultimi 15 giorni sono stati cinque i motociclisti bergamaschi che hanno perso la vita. «Innanzitutto una premessa - spiega Pontiggia -. Con la bella stagione e le giornate più miti aumenta il numero dei motoveicoli e dei motocicli in circolazione, di conseguenza aumenta anche il numero degli incidenti. I rischi maggiori per chi viaggia su due ruote sono gli scontri in fase di sorpasso: chi è in moto infatti tende a superare le colonne di veicoli ferme, ma spesso gli automobilisti in coda svoltano senza guardare gli specchietti. Molti incidenti avvengono anche nell'affrontare una serie di curve o tornanti, che i motociclisti tendono a tagliare: basta che il veicolo sull'altra corsia si sposti al centro della carreggiata per provocare scontri frontali».

E i motociclisti vengono spesso accusati di andare troppo veloci: «La velocità è la causa che influisce maggiormente sulla gravità delle lesioni ed è facilmente accertabile dalla lunghezza dei segni di frenata che troviamo sull'asfalto - continua Pontiggia -. Più il conducente va veloce più i segni sono lunghi e maggiore è l'impatto contro l'altro veicolo, che può sbalzare il motociclista a decine di metri di distanza. Ma ripeto: le colpe sono di entrambi. Gli automobilisti non guardano quando svoltano, entrano o escono da strade laterali o parcheggi, e quindi rileviamo moltissime mancate precedenze da parte degli automobilisti. Dall'altra parte i motociclisti vanno troppo veloci e non riescono a fermarsi in tempo quando si trovano davanti un ostacolo improvviso».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 12 maggio

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