Subisce truffa, è disperato
Pranzo e cena dai poliziotti
«Sono qui perché mi hanno truffato su internet: qualcuno ha speso i 1.600 euro caricati sulla carta PostePay. Ed erano gli ultimi soldi che avevo...». Negli uffici del commissariato di polizia di Treviglio la voce di un 63enne inizia a essere interrotta dai singhiozzi.
«Sono qui perché mi hanno truffato su internet: qualcuno ha speso i 1.600 euro caricati sulla carta PostePay. Ed erano gli ultimi soldi che avevo...». Sono le 10 di ieri mattina e negli uffici del commissariato di polizia di Treviglio la voce di un uomo di 63 anni inizia a essere interrotta dai singhiozzi. L'ispettore capo di turno, Paolo Parise, responsabile delle Volanti, non può che impietosirsi di fronte a quest'uomo avanti con l'età con il volto da brava persona, ma sofferente.
E disperato. Così il funzionario raccoglie la denuncia per truffa on line, poi si toglie simbolicamente la divisa per comprendere quali siano i problemi di questo trevigliese di 63 anni. Scoprendo che si tratta di un esodato: uscito dal mondo del lavoro pensando di ottenere subito la pensione, ha scoperto che l'avrà soltanto nel 2017. Intanto lui e la moglie sono costretti a vivere con la pensione passata alla figlia che soffre della sindrome di Down.
Circa 1.600 euro li aveva così caricati su una carta PostePay: ieri mattina li avrebbe dovuti utilizzare per dei pagamenti in famiglia, ma ha scoperto che la carta prepagata era già stata svuotata. Ma da chi? Sono così emersi degli acquisti effettuati on line, ma non dal sessantatreenne.
L'ispettore Parise e l'assistente capo Rosario Avizzano hanno capito che serviva un gesto concreto di vicinanza a quella situazione tanto disperata, che andasse al di là di una denuncia per truffa a carico di ignoti. Lo hanno quindi invitato a pranzare e cenare con loro, e a loro spese, in una trattoria. «Ho lavorato come operaio per tutta la vita - ha raccontato -: adesso farei qualsiasi cosa pur di lavorare».
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