Cronaca
Giovedì 25 Aprile 2013
Napolitano-Letta: operai delusi
Gli universitari guardano a Renzi
Sconforto, disorientamento e incredulità: sono i principali sentimenti tra gli operai della Tenaris che guardano al futuro con poca fiducia, visti gli ultimi avvenimenti, con la rielezione di Napolitano a capo dello Stato e l'incarico di formare il governo a Enrico Letta.
Sconforto, disorientamento e incredulità: questi sono i principali sentimenti tra gli operai della Tenaris Dalmine che guardano al futuro con poca fiducia, visti gli ultimi avvenimenti politici, con la rielezione di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica e l'incarico di formare il governo a Enrico Letta.
Un film già visto che a molti ha fatto passare la voglia di informarsi, partecipare, interessarsi a quello che accadeva per la serie: fate voi tanto noi cittadini possiamo solo subire. L'unico - e ultimo - appiglio a cui qualcuno tenta di aggrapparsi è sperare che questo che stiamo attraversando sia il punto più basso e che da tutta questa confusione possa nascere qualcosa di positivo.
Questo è il punto di partenza da cui parte il ragionamento di Franco Azzola: «Ritengo che questo momento di confusione possa essere letto anche in modo positivo - ha detto - in quanto può generare qualcosa di nuovo. L'emblema di questo ragionamento è il Movimento 5 Stelle che dal momento della propria candidatura ha mescolato le carte e ha messo un po' di timore ai politici "vecchi" tanto contestati: a mio modo di vedere può essere un buon punto di partenza per un futuro migliore, vuol dire che destabilizzare il vecchio sistema si può, ma è necessario anche compiere il passo successivo, ovvero fare in modo che le forze nuove si confermino ai vertici. Detto questo, non posso che ritenermi insoddisfatto della rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale: ribadisco che c'è bisogno di un cambiamento radicale che non è avvenuto nemmeno con l'elezione di Enrico Letta a presidente del Consiglio. Lui è un volto noto di cui non abbiamo bisogno».
Quello che sta succedendo a Roma tra l'elezione del Presidente della Repubblica e quella del Presidente del Consiglio è diventato un tema di discussione molto ricorrente anche tra i giovani bergamaschi. Basta scambiare qualche battuta con gli studenti dell'Università o semplicemente ascoltare i loro discorsi per capirlo e questo fa già notizia.
Un punto fermo che mette tutti d'accordo c'è: troppa confusione fa male al Paese e ci rende poco affidabili anche agli occhi delle altre Nazioni. C'è comunque chi è favorevole alla rielezione di Napolitano, mentre il nome di Renzi circola spesso come uomo nuovo, del cambiamento.
Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di giovedì 25 aprile
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