Uno yacht per Riccardo Bossi?
Stucchi: la Lega non ha mai saputo

Con soldi frutto di appropriazione indebita da parte di Francesco Belsito sarebbe stato comprato uno yacht per Riccardo Bossi, figlio di Umberto Bossi, ex segretario della Lega Nord e attuale presidente.

Con soldi frutto di appropriazione indebita da parte di Francesco Belsito sarebbe stato comprato uno yacht per Riccardo Bossi, figlio di Umberto Bossi, ex segretario della Lega Nord e attuale presidente. È quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Belsito, ex tesoriere del Carroccio.

Nell'ordinanza si parla di una nota di polizia giudiziaria che «fa emergere che l'espulsione di Belsito dalla Lega Nord ha tutt'altro che interrotto il criminoso e criminogeno rapporto tra Belsito e Girardelli, da ultimo incentrato sulle questioni relative a uno yacht del valore di 2,5 milioni di euro, che Riccardo Bossi avrebbe a suo tempo acquistato avvalendosi di un prestanome grazie a un'ulteriore appropriazione indebita di Belsito».

Il bergamasco Giacomo Stucchi, vicesegretario della Lega Nord, ha commento così la notizia: «Della storia dello yacht nessuno nella Lega ha mai saputo e ne sa nulla. Se i magistrati dovessero appurare che veramente sono stati utilizzati fondi della Lega per un acquisto del genere, allora non c'è alcun dubbio sul fatto che questi soldi devono tornare immediatamente nelle casse del movimento».

«Da parte nostra diciamo fin da subito che nel caso di una conferma dell'impianto accusatorio, la Lega agirà in giudizio nei confronti dei responsabili indipendentemente dal nome che portano».

Belsito è stato arrestato mercoledì mattina 24 aprile nella sua casa di Genova, su disposizione dei magistrati di Milano. Ad eseguire l'arresto sono stati i militari della guardia di finanza che hanno effettuato una perquisizione all'interno della casa di Belsito.

L'ex tesoriere è stato trasferito nel carcere milanese di San Vittore. Potrebbe essere interrogato dai pm già nelle prossime ore. Sorpresa per l'arrestato da parte dei suoi legali, Sandro Vaccaro e Paolo Scovazzi: «Siamo stupiti da questa misura - hanno detto -. Non ci si risultano situazioni diverse rispetto a quelle dello scorso anno».

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