Protesta contro il maestro libero
Un'adesione totale allo sciopero
La protesta dura, ma gridata solo attraverso striscioni, dei genitori dei bambini della scuola elementare di Palosco e delle medie ha avuto effetto: stamattina, l'adesione al «giorno di sciopero», nessun bambino a scuola, è stata totale. Il maestro resta ai domiciliari.
La protesta dura, ma gridata solo attraverso striscioni, dei genitori dei bambini della scuola elementare di Palosco e delle medie ha avuto effetto: stamattina, mercoledì 17 aprile, l'adesione al «giorno di sciopero», nessun bambino a scuola, è stata praticamente totale.
Proprio oggi si pensava scadessero i termini per la custodia cautelare e dunque si credeva che lo storico maestro del paese, un 63enne, accusato di abusi su minori, sarebbe tornato libero, in attesa che il processo faccia il suo corso. In realtà, e lo sciopero non ha avuto nessun peso nel provvedimento, già ieri era stata decisa la proroga dei domiciliari per il maestro.
Indicatrice comunque del livello di guardia cui è giunta la tensione è stata la comparsa, martedì 16, davanti alla procura di Bergamo, di alcuni manifestini stile Far West, con foto e nome del maestro indagato sotto la scritta «Ricercato».
Stamattina c'è stata una singolare manifestazione alle scuole di Palosco. Il Comitato genitori, infatti, ha invitato tutte le famiglie, con una lettera, ad un «giorno di sciopero», non mandando i figli a scuola. E tra scuole elementari (i bambini vittime di abuso frequentano proprio le elementari) e medie si sono visti appena 4 scolari su 300 (3 delle elementari e 1 delle medie).
In pratica adesione totale. Il corpo insegnante era presente, perché da contratto doveva essere in servizio, ma anche i colleghi del maestro sotto accusa hanno manifestato la loro solidarietà verso genitori e bambini. In paese l'argomento è molto sentito e la ferita ancora aperta.
I genitori di alcuni bambini hanno attaccato fuori dalla scuola elementare quattro striscioni. Ecco le scritte: «Giustizia!», «I bambini chiedono: perché liberta?», «Il colpevole c'è: va punito ora» e «Per non dimenticare... 17 aprile 2012». Fuori dalle medie due striscioni: «Giustizia!» e «Incubo senza fine, 17 aprile 2012». Proprio un anno fa, infatti, il maestro 63enne era stato arrestato, anche se successivamente per lui era stata applicata la misura dei domiciari in un'istituzione religiosa.
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