Cronaca / Valle Imagna
Venerdì 12 Aprile 2013
Tre nonnetti assaltano le Poste
Poi vanno tranquillamente al bar
Altro che bocciofila o centro diurno. Tre nonnetti assaltano le Poste e poi vanno al bar. È accaduto anche questo nella giornata di giovedì 11 aprile. Fra i tre complici che hanno rapinato le Poste di Gerosa c'era anche un 78enne.
Altro che bocciofila o centro diurno. Tre nonnetti assaltano le Poste e poi vanno al bar. È accaduto anche questo nella giornata di giovedì 11 aprile. Fra i tre complici che hanno rapinato le Poste di Gerosa c'era anche un 78enne.
Nella serata di giovedì però i carabinieri di Zogno, insieme ai colleghi di Lecco, dopo aver effettuato una serie di ricerche e accertamenti hanno arrestato i tre anziani italiani. Nel raid il 78enne era affiancato da due baldi giovincelli di 68 e 66 anni.
Tutt'e tre abitano in provincia di Lecco e hanno svariati precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Per loro l'accusa è di rapina aggravata e sequestro di persona in concorso.
Sì, perché due componenti della banda, il 78enne e il 66enne, con il volto coperto e armati di coltello e pistola avevano fatto irruzione verso le 13.20 nell'ufficio postale. Minacciandoli con le armi, avevano trattenuto per circa 15 minuti, in attesa dell'apertura della cassaforte a tempo, sia il direttore che un'impiegata ed alcuni clienti entrati nel frattempo.
Così si erano fatti consegnare la somma in contanti di 10.500 euro. Poi si erano dileguati su un autocarro bianco condotto dal terzo complice. Le immediate indagini e la tempestiva creazione di una rete di posti di controllo lungo tutte le vie di fuga, che ha visto coinvolti i comandi dei carabinieri, hanno permesso a una pattuglia dei militari di Lecco di trovare il furgone parcheggiato a Ballabio nei pressi di un bar.
I tre «rapinatori nonnetti» erano all'interno tranquillamente seduti al tavolo. La successiva perquisizione ha permesso di rinvenire, ben nascosto sotto il pianale del furgone, una busta per la spesa con l'intero bottino.
Gli arrestati si trovano adesso nella casa circondariale di Lecco in attesa dell'udienza di convalida.
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