Albino: razzia al Centro medico
Via 50 mila euro di attrezzature

Nessuno può dirsi al riparo, anche gli studi medici sono finiti nel mirino dei ladri. La brutta esperienza è toccata ai titolari del Centro medico polispecialistico e terapia laser «Giovanni XXIII» di Albino. Studi e laboratori svaligiati da delinquenti.

Nessuno può dirsi al riparo, anche gli studi medici sono finiti nel mirino dei ladri. La brutta esperienza è toccata ai titolari del Centro medico polispecialistico e terapia laser «Giovanni XXIII» di Albino. Martedì mattina hanno trovato i loro studi e laboratori in via Mazzini, svaligiati da delinquenti che sono andati a colpo sicuro asportando strumentazioni sanitarie, attrezzi odontoiatrici, apparecchi elettromedicali.

Sono spariti perfino i camici dei medici, lo zainetto personale del massofisioterapista e la prolunga di un computer. Un furto ben architettato, visto che il centro medico confina con la sede della polizia locale, proprio davanti al municipio. I ladri devono essere entrati nei locali in piena notte, quando le luci di servizio sono spente.

Due le ipotesi al vaglio degli inquirenti: sono passati da una porta di sicurezza, che peraltro non ha la maniglia verso l'esterno, o dalla porta principale, forzata con un arnese da scasso. Ad accorgersi del furto è stata una dei titolari che, presentatasi nel centro alle 8,50, dopo aver superato la sala d'attesa, ha visto lo studio 4 a soqquadro.

«Non credevo ai miei occhi – spiega –. Lo studio odontoiatrico era tutto per aria: tagliati i micromotori della consolle, asportati gli ablatori per i trapani, rubato il computer per le lastre dentali, persino con la prolunga innestata. Nello studio 5, anch'esso odontoiatrico, hanno portato via gli ablatori per l'igiene dentale e tutti i ferri del dentista. Rubati i denti in oro, tolti dalle bustine sterilizzate. Inoltre, hanno rubato l'ecografo dallo studio ginecologico, una stampante, una valigetta e un portafogli; e i ferri dello studio di podologia, i camici dei medici e l'incasso del giorno precedente. Una vera razzia, che non si è fermata neanche davanti a un contenitore di monetine, molte delle quali sparse in giro per le stanze. Un danno di circa 50.000 euro».

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