Cronaca / Bergamo Città
Domenica 07 Aprile 2013
Mamma di tre figli disoccupata
senza soldi per il riscaldamento
Le famiglie sono in difficoltà ormai da tempo e la crisi non allenta la presa. Se ne accorgono gli operatori che incontrano ogni giorno decine di persone che si rivolgono al Fondo famiglia e lavoro promosso dalla Caritas Diocesana, istituito nel 2009, così come alla San Vincenzo.
Le famiglie sono in difficoltà ormai da tempo e la crisi non allenta la presa. Se ne accorgono gli operatori che incontrano ogni giorno decine di persone che si rivolgono al Fondo famiglia e lavoro promosso dalla Caritas Diocesana, istituito nel 2009.
«La situazione è davvero critica. Non si vedono miglioramenti. Siamo nella stessa condizione del 2010-2011 quando si pensava che la crisi avesse raggiunto il picco» spiega Giacomo Angeloni della Caritas. Tra i diversi interventi messi in campo dalla Caritas il sostegno economico per le bollette, il cui pagamento, insieme alle spese condominiali, per persone che sono da tempo senza lavoro, diventa impossibile.
«Da noi vengono famiglie che non riescono a pagare luce, riscaldamento. Ma il problema grosso è ovviamente legato al fatto che il lavoro proprio non si trova. È ormai una situazione cronica» aggiunge Angeloni. L'età media tra l'altro è sempre più bassa, con adulti tra i 40-45 anni che, usciti dal circuito lavorativo, non riescono a rientrarvi.
Molte le storie che hanno come denominatore comune la sofferenza. Tra le persone più in difficoltà le mamme sole. Stefania ha tre figli minori, ha perso il lavoro nell'impresa di pulizie e il marito si trova in carcere. Dopo che per sei mesi i genitori l'hanno sostenuta, è costretta a rivolgersi al Fondo. I figli sono andati per il momento ad abitare dai nonni perché in casa il riscaldamento rappresenta una spesa che non ci si può permettere e la luce è stata tagliata.
Scarse entrate, perdita/mancanza di occupazione e solitudine. Sono le tre voci che si trovano al vertice della triste e preoccupante classifica dell'emergenza in Bergamasca stilata dalla Società San Vincenzo. Un allarme legato a doppio filo alla crisi economica che genera come conseguenza un disagio sociale profondo e dilagante.
«Siamo accanto alle persone colpite da fragilità, a chi è senza lavoro o è malato, agli afflitti da nuove dipendenze, alle persone bisognose di cibo, di riscaldamento e di un tetto. Siamo accanto alle famiglie in difficoltà: anche nella Bergamasca un bambino su quattro è a rischio povertà. Stare a fianco degli ultimi e creare dei segni in risposta ai tanti bisogni: è la missione della nostra associazione».
Giampietro Marcassoli, presidente diocesano della Società di San Vincenzo, parla degli interventi dell'associazione effettuati lo scorso anno. Ogni mese, la San Vincenzo ha aiutato 1.560 famiglie, per un totale di 7.390 persone. Sono stati distribuiti 150.000 chilogrammi di generi alimentari, per un valore di 390.000 euro, a cui vanno aggiunti altri 600.000 euro per assistenza e progetti di aiuto.
Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di domenica 7 aprile
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