Mons. Beschi nel Venerdì Santo:
«Stiamo vicini ai crocifissi del mondo»

«I cristiani sono chiamati a stare vicini a tutti i crocifissi del mondo e della storia». Queste alcune parole del vescovo di Bergamo Francesco Beschi, nel pomeriggio del Venerdì Santo.

«Ogni epoca genera croci nuove. I cristiani sono chiamati a stare vicini a tutti i crocifissi del mondo e della storia. Sono infinite le croci che toccano l'uomo e non è necessario essere credenti per riconoscerle. Una delle croci del nostro tempo è il lavoro che viene meno o che è stato perso, oppure si rischia seriamente di perderlo o di non riuscire ad accedere al lavoro». La Croce di Cristo e le innumerevoli croci di ogni epoca, compresa la nostra, sono state al centro delle riflessioni del vescovo Francesco Beschi, nel pomeriggio del Venerdì Santo in Cattedrale, durante la celebrazione della Passione del Signore.

«Sono infinite le croci, le sofferenze, le prove, le malattie, i dolori che toccano ogni uomo in ogni epoca storica - ha detto monsignor Beschi -. Ci sono le croci del nostro tempo, come quelle legate alla situazione del mondo del lavoro. Ci sono quelle della povertà, dei problemi della famiglia, delle guerre e della violenza in tante nazioni. Ci sono le croci derivate dal fallimento di tutte le attese proiettate su noi o sulla nostra famiglia e che poi sono fallite o sono state tradite. Sul Calvario giungono con la propria croce i credenti e i non credenti e gli uomini di tutte le religioni».

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