Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 29 Marzo 2013
L'ospedale ha 100 giorni
Cinque problemi da risolvere
Ha aperto i battenti, con l'ingresso del primo malato trasferito da Largo Barozzi, il 15 dicembre: il Papa Giovanni XXIII ha appena varcato il traguardo dei primi 100 giorni di attività, tra meno di due settimane sarà in funzione già da 4 mesi.
Ha aperto i battenti, con l'ingresso del primo malato trasferito da Largo Barozzi, il 15 dicembre: il Papa Giovanni XXIII ha appena varcato il traguardo dei primi 100 giorni di attività, tra meno di due settimane sarà in funzione già da 4 mesi e, come ha sottolineato il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Carlo Nicora, «ad aprile la struttura sarà a pieno regime».
Un traguardo, ha evidenziato il dg, non indifferente perché di solito il «rodaggio» per i nuovi ospedali dura almeno 6 mesi. Ma se il Papa Giovanni XXIII è ormai «lanciato» a tutta velocità, probabilmente non basteranno altri 100 giorni per risolvere varie criticità, alcune esistenti già prima dell'apertura.
L'acqua è il primo nemico del Papa Giovanni XXIII: infiltrazioni causate dalla falda sotterranea che preme alla Trucca a nord dell'ospedale erano emerse già dal 2010, tanto che l'Azienda prima ha disposto interventi (sistemazione delle guaine impermeabilizzanti, sigillatura con silicone, creazione di canaline di raccolta e potenziamento delle pompe drenanti) poi la costruzione della trincea antiacqua, un fossato che dovrebbe tenere basso il livello della falda. Il collaudo di quest'opera ancora non c'è e sono in corso monitoraggi sul funzionamento del sistema idraulico.
Intanto, sui muri di varie zone dell'ospedale ci sono chiazze d'umidità: problemi nella rete dei pluviali, insomma l'acqua causerebbe guai anche dall'alto, tanto che l'Azienda ospedaliera ha disposto una serie di lavori per la rete di raccolta dell'acqua piovana, e una di tombini.
Sono cinque i problemi da risolvere: con le infiltrazioni ci sono le tariffe troppo alte del parcheggio, un'accessibilità ancora scadente, alcuni lavori non sono stati finiti e infine è ancora da risolvere il nodo dei crediti alle imprese non pagate.
Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di venerdì 29 marzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA