Due fratelli, chiamati dalla patria e divisi per sempre dalla guerra. Fra i dispersi del piroscafo Oria c'è anche Pietro Bertola, classe 1923, di Ciserano. Nel 1940 fu richiamato insieme al fratello Giuseppe. Pietro fu assegnato al 9° Reggimento della Divisione Regina nelle isole greche, mentre Giuseppe diventò bersagliere del glorioso 8° Reggimento in Africa Settentrionale, al servizio di Rommel. Venne catturato dagli inglesi 1941 e trasferito in diversi campi di prigionia. Fu a suo modo una “fortuna”: il suo reggimento fu infatti successivamente falcidiato nella battaglia di El Alamein. Giuseppe dopo la guerra tornò a Ciserano. Pietro morì invece in fondo all'Egeo, a bordo dell'Oria maledetto. La storia di questi giovani soldati è stata ricostruita da Cristina Bertola, 32 anni, nipote di Giuseppe.
“Il nonno – spiega – raccontava spesso delle battaglie in Africa, delle palottole che soffiavano sopra la testa come le raffiche di Ghibli, il vento del deserto. Raccontava del dolore di sua madre quando Pietro non fece ritorno, della mancanza di notizie. Ho deciso di avviare ricerche in rete e ho trovato agganci preziosissimi per ricostruire”. Dopo aver reperito i fogli matricolari all'Archivio di Stato di Bergamo, Cristina ebbe il primo indizio che citava il “naufragio del 1944”. Una notizia che alla famiglia arrivò solo nel 1947 e senza alcun particolare. Sono seguite le ricerche negli archivi della Croce Rossa di Ginevra, del Ministero della Difesa e addirittura nell'Archivio Segreto Vaticano, che custodisce informazioni preziose sugli internati, ottenute grazie ad un apposito ufficio istituito durante la guerra.
“E' possibile – aggiunge Cristina - fare richieste via e-mail. Ho ricevuto per posta trascrizioni di documenti, tra cui la testimonianza di Luigi Fioretto, capomacchinista di un rimorchiatore che prestò i soccorsi all'Oria e di un superstite, Giuseppe Guarisco. Decisivi anche i consigli scambiati su Facebook nel gruppo creato dai familiari dei dispersi”. Nel ricco carteggio reperito da Cristina anche una lettera del Nunzio d'Italia, mons.Francesco Borgongini Duca, che nell'ottobre 1946 riassumeva l'elenco superstiti e le circostanze del naufragio. Destinatario della missiva mons. Giovanni Battista Monti, allora Sostituto della Segreteria di Stato e futuro Paolo VI. “Grazie ai documenti raccolti sono riuscita a ottenere, per Giuseppe e Pietro, le Croci di Guerra e le Medaglie Commemorative alla memoria. A Pietro, inoltre, è stata assegnata la Medaglia d'Onore riservata agli Internati Militari, onorificenza della Presidenza del Consiglio consegnata a mio padre, nel febbraio 2012, dal Prefetto di Bergamo Camillo Andreana”.
Gb. Gherardi
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