Cronaca / Valle Cavallina
Giovedì 14 Marzo 2013
La controreplica sul Cherio:
«Le crepe non sono pericolose»
Angelo Zamblera, direttore del Consorzio Servizi Val Cavallina, risponde alla secondqa email della lettrice sulla pista ciclopedonale del Cherio e sui lavori che la stanno interessando.
Ennesima risposta di Angelo Zamblera, direttore del Consorzio Servizi Val Cavallina all'email della lettrice sulla pista ciclopedonale del Cherio e sui lavori che la stanno interessando.
«Prendo atto delle ulteriori considerazioni e precisazioni, e sarà senz'altro nostra cura tenerne conto per quanto riguarda la sollecitazione a una maggiore attenzione nella realizzazione dell'intervento. Tuttavia, si ritiene doveroso riscontrare alcuni aspetti sottolineati, che meritano un ulteriore approfondimento. Infatti, è opportuno tener presente quanto segue:
1. la pista ciclabile è di proprietà e di competenza della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, che legge per conoscenza quanto evidenziato in ordine allo stato di manutenzione della stessa;
2. in ogni caso, conoscendo la genesi progettuale che ha portato alla realizzazione della pista, posso permettermi di far notare che l'assetto promiscuo della stessa era l'unica soluzione possibile, stante i diritti imprescrittibili ed incomprimibili dei proprietari dei fondi e delle abitazioni limitrofe di accesso alle loro proprietà ed attività agricole o produttive, che ha portato a realizzare tratti di pista esclusiva solo ove non interferenti con altri diritti di terzi;
3. è certamente vero che le strutture pubbliche andrebbero poi tenute in stato di buona manutenzione, ma si deve anche tener conto della sempre più evidente carenza di risorse che ha investito la generalità degli enti pubblici, per gli effetti della crisi economica poi riassunti nella cosiddetta "spending review". È per questa ragione che in tutta Italia si possono trovare strade, parchi, edifici a varia destinazione in precarie condizioni, con gli enti proprietari in estrema difficoltà a causa della difficoltà di trovare risorse per tenerli in ordine, a meno di incrementare la già elevata pressione fiscale, circostanza che forse non gode di grande attrattiva tra gli amministratori e soprattutto gli amministrati;
4. oltre al problema della carenza di risorse, spesso gli Enti pubblici devono far fronte anche a norme complesse, di difficile interpretazione ed a volte persino confliggenti, con previsioni di competenze che si sovrappongono e rispetto alle quali è tutt'altro che agevole districarsi. Ad esempio, si ponga attenzione alla normativa sulle cosiddette "polveri sottili", laddove vengono regolarmente superate le concentrazioni di polveri sottili nell'atmosfera, pericolose per la salute, e ciò nonostante nessuna pubblica autorità è in grado di applicare la legge, che porterebbe di fatto alla paralisi ogni attività inquinante pubblica e privata;
5. tornando alla preoccupazione espressa per le crepe rilevate tra la riva e la pista, si conferma quanto già dichiarato, ovvero che, sentiti i tecnici competenti, non sussiste alcun pericolo e non vanno etichettate come esempio di "incuria", bensì come normale assestamento di coltre terrosa che verrà ripristinata a breve. Se Lei la pensa diversamente, si tratta di una Sua opinione, certamente degna di rispetto ma non supportata da alcuna competenza professionale o dato scientifico, pertanto priva di valenza ai fini procedurali e tecnici relativi alla sicurezza dell'intervento;
6. Le posso assicurare che non mi sono affatto arrabbiato per la definizione di "fiumiciattolo", solo una punta di amarezza rispetto alla percezione di un elemento naturale che caratterizza in modo così importante il nostro territorio, per cui peraltro condividiamo attenzione e impegno per migliorarne la situazione. In circa 20 anni di servizio ne ho viste e sentite parecchie sul Cherio, che senza il lavoro degli Enti pubblici della Val Cavallina sarebbe ancora un canale di scolo maleodorante, per cui credo che la sensibilità verso la qualità dell'ambiente rappresenta tutt'ora una delle priorità della nostra valle, mentre mi indignano molto di più le ancora troppe manifestazioni di inciviltà e di inquinamento che purtroppo si rilevano regolarmente;
7. infine, concordo sulla necessità che si prenda esempio dai paesi dove le cose funzionano, La prego di credere che stiamo facendo ogni sforzo per arrivarci».
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