Se fino all'inizio del conclave, nel corso delle congregazioni generali, molti dei cardinali elettori si sono "mossi" a gruppi su base geografica a motivo, soprattutto, della condivisione dell'alloggio, come fatto ad esempio dai porporati nordamericani che dal pontificio collegio Nordamericano si sono recati ogni mattina all'aula Paolo VI tutti assieme in un pullmino, in conclave le cose cambiano. I prelati elettori, infatti, prendono posto negli scranni adibiti nella cappella Sistina rispettando scrupolosamente l'ordine di precedenza del rigoroso cerimoniale vaticano.
Si scopre, così, dando una scorsa all'elenco stabilito dalla rispettiva appartenenza all'ordine dei vescovi, dei presbiteri e dei diaconi, che un papabile come l'arcivescovo di Milano, Angelo scola, si trova a discernere lo Spirito Santo tra il cardinale tedesco Karl Lehmann e il nigeriano Okogie Anthony Olubunmi. Un altro "osservato" speciale dalla stampa come il franco-canadese Marc Ouellet, trascorre gli attimi cruciali del voto in Sistina sedendo tra un altro papabile, l'ungherese Peter Erdo e il vicario per la diocesi di Roma, Agostino Vallini. Il brasiliano Scherer, considerato lo "sfidante" di Scola, avrà da un lato l'americano Daniel Di Nardo e dall'altro il keniota John Njue.
Il filippino Tagle, tra una pausa e l'altra delle votazioni, può scambiare qualche battuta con un porporato proveniente dall'altra parte del mondo rispetto a lui come il colombiano Ruben Salazar Gomez, e il francese Jean Louis Tauran che ricopre anche l'incarico di protodiacono, colui che annuncia dalla loggia centrale l'Habemus Papam.
L'americano Dolan, dato tra i papabili in risalita, siede da un lato accanto a un altro papabile-outsider come l'italiano Giuseppe Betori e dall'altra al tedesco Rainer Maria Woelcki. Il cappuccino ÒMalley, noto per indossare i sandali da frate sotto la talare rossa, vota tra il cardinale Antonio Llovera Canizares, detto "il piccolo Ratzinger", e l'ex segretario di Giovanni Paolo II, il cardinale Stanislaw Dziwisz.
Raccontano che il conclave sia anche occasione di approfondimento di amicizie tra porporati. Nel conclave del 2005 che elesse Jospeh Ratzinger, ad esempio, sarebbe nata l'amicizia tra il cardinale Tarcisio Bertone e l'africano, oggi dato anche lui per papabile, Peter Turkson che sedevano uno accanto all'altro. Nel 2009, Turkson dal Ghana è stato chiamato a Roma per guidare il pontificio consiglio Giustizia e Pace.
Nina Fabrizio (ANSA).
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