Portiera guasta, l'aereo è caduto
«Ci sentiamo persi senza Vinicio»

La portiera sul lato del passeggero che si apre all'improvviso e che si stacca per il forte vento, andando a colpire l'elica dell'ultraleggero, posta sulla parte posteriore del velivolo. E poi l'elica che, per l'impatto, si spezza e va a tagliare la tela delle ali.

La portiera sul lato del passeggero che si apre all'improvviso e che si stacca per il forte vento, andando a colpire l'elica dell'ultraleggero, posta sulla parte posteriore del velivolo. E poi l'elica che, per l'impatto, si spezza e va a tagliare la tela delle ali, minando la stabilità del piccolo aereo che, in pochi istanti, precipita senza controllo.

In attesa dei riscontri dei periti che dovrà incaricare la magistratura, è questa la ricostruzione più verosimile dell'incidente aereo che, poco dopo mezzogiorno di domenica a Caravaggio, è costata la vita a Vinicio Pellegrini, 73 anni, di Bergamo, molto conosciuto in città per il suo ruolo di presidente dell'associazione «Un porto per noi».

L'ipotesi è che ad aprirsi all'improvviso sia stata la portiera del lato passeggero (l'ultraleggero è biposto): fosse stata quella del pilota, Pellegrini avrebbe potuto afferrare la maniglia e chiuderla in volo. Difficile invece farlo con l'altra portiera: il vento - nel momento dell'incidente l'aereo viaggiava a 120 chilometri orari e a circa 150 metri di quota - ha strappato la portiera dalle maglie e il pezzo di aereo è volato all'indietro, intercettando l'elica (nel modello Tucano è appunto dietro).

Intanto indaga la procura di Bergamo, che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti: l'ipotesi di reato è l'omicidio colposo. Un atto dovuto anche per poter incaricare un perito per l'analisi dei rottami. Domattina verrà invece eseguita l'autopsia sul corpo di Pellegrini, nella camera mortuaria del cimitero di Treviglio.

«Vinicio era Vinicio, era il riferimento per tutti noi. Era l'anima dell'associazione»: parole piene di affetto sono quelle di Irene Mastipieri, volontaria de «Un porto per noi» che insieme a molti altri amici lunedì 4 marzo era presente nella sede di Piazza Risorgimento.

Si sono ritrovati per guardarsi in faccia, condividere il dolore, chiamare chi ancora non sa della scomparsa del presidente, rispondere a quanti chiamano in cerca di notizie. «Ci sentiamo persi senza di lui. Era il presidente da sempre, l'associazione era nata con lui, ne era il fulcro. È un dramma» ripete Mastipieri.

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